Sono resi noti i nomi dei premiati all’Ambrogino d’oro 2020, ovvero la massima onorificenza concessa dal Comune di Milano a chi ha dato lustro alla città. Tra questi qualche nome che farà probabilmente discutere: Fedez e Chiara Ferragni, Sergio Escobar (direttore del Piccolo Teatro dal 1998 allo scorso luglio, Giorgio Vittadini (professore ordinario di Statistica alla Bocconi), Claudio Trotta, Ambrogio Beccaria, Cosima Buccoliero (direttrice del carcere di Bollate) i nomi più noti.

A questo si aggiunge il cantautore Fabio Concato, milanese che spesso ha amato raccontare la città meneghina. Da “Domenica bestiale” fino all’ultima “L’Umarell”, la canzone in dialetto milanese che ha lanciato pochi mesi fa e che riproponiamo qua sotto nel testo in italiano.

Vale la pena però godersi il video con l’animazione di Adriano Merigo. La canzone, suonata da Ornella D’Urbano, Larry Tomassini e Gabriele Palazzi, racconta la quarantena di un uomo in pensione. La poesia del dialetto milanese regala quel clima di serenità che si respira tra le note pur malinconiche di Fabio Concato, ancora una volta capace di raccontare Milano come nessun altro. L’ultimo ad avere il coraggio di riproporre dopo tanti anni il dialetto milanese in una canzone pop, restituendo una dignità alla noia del lockdown di quest’anno con un filo sottile di ironia.

Massimiliano Beneggi

“L’umarell sempre qui e mi guarda
E mi dice: “cosa fai con le mani in mano?”
Gli rispondo: “cosa posso fare in quarantena?”
“Io non lo so, sei tu che suoni il piano!”Voglio dire che è dura, stare a casa mia
Per fortuna c’è anche un piccolo terrazzino
Quando c’è il sole mi metto sulla sedia
C’è un piccolo ulivo, ci sono tre o quattro fiorellini
Tutti insieme, con la gatta e il mio NininA me piace andare fuori, andare a spasso
Ma è ancora impossibile: non ho il Pass
Adesso apro e butto l’occhio sulla strada
C’è qualcuno con la maglietta
Tutto sudato, fa una corsetta
E noi chi siamo? I più stupidi?
Noi cosa facciamo?Sto pensando che ci cambierà la vita
E magari sarà meglio di così
Starà meglio questo povero pianeta
A me pare che sia scoppiato, non ce la fa più
E non ce l’hanno fatta tutte le persone
Sono andate via in silenzio come te
Senza un bacio, una carezza, una ragione
Senza un “sono qui e ti voglio bene”L’umarell è ancora qui e mi parla
“Menomale che c’ero io a controllarti”
Gli rispondo: “cosa posso fare in quarantena?”
Lui si volta, e va via tutto contento”Ciao Enzino
Vieni giù che facciamo un giretto”
Si, il giretto
Guarda che non si può, è pericoloso, non fare l’incosciente
Vai a casa che adesso devo mangiare
Il giretto
Va bene Enzino, allora, alla prossima, ti saluto
Ehhh, alla prossima