Riapre il Teatro Litta di Milano. Il 17 e il 18 maggio andrà in scena Corpi al vento, di e con Ilaria Gelmi e Antonella Ruggiero.

Una storia antica narrata da due corpi e due voci che si impastano, disgiungono, intrecciano, sovrappongono, fino a diventare un solo corpo e una sola voce. Una madre, Pasifae, la madre del Minotauro, Arianna; la prima figlia, famosa per il filo con il quale portò Teseo in salvo dal labirinto; Fedra, la seconda figlia, una donna che non può trattenere una passione che le sgorga da dentro. Donne cretesi, “le luminose” le chiamavano, tutte accomunate dallo stesso destino.

Tutte fragili di fronte alle passioni d’amore, tutte vittime della stessa maledizione. Fragili, come la creta. Noi siamo tutti fatti di creta. Un mito classico in chiave personale, femminile, ironica e contemporanea.

Il lavoro di ricerca è iniziato con la storia di Fedra, figlia di Minosse e Pasifae, principessa di Creta, poi moglie di Teseo re di Atene. Raccontare di Fedra per indagare la sua passione travolgente per il figliastro Ippolito, parlare della sua vita come se fosse una donna contemporanea. In questo percorso di studio le due attrici/autrici hanno approfondito la conoscenza di tutte le donne che abitano la storia di Fedra, arrivando così a comprendere che per parlare del suo dramma dovevano necessariamente affrontare anche il racconto della costellazione di donne che la circonda. Perché di madre in figlia, le storie si ripetono! Così attraverso lo sguardo e il pensiero di Fedra lo spettacolo racconta anche di Pasifae, sua madre e la passione per un toro bianco; Europa, sua nonna, che da straniera approdò sull’isola di Creta per diventarne regina; Arianna, sua sorella, piantata in Nasso da Teseo; Antiope, la regina delle Amazzoni anche lei vittima dei tormenti d’amore. Creta è la culla di questa storia, un’isola circondata dal mare: il Mediterraneo. Il mare è anche lui protagonista in questo racconto, attraverso il mare l’amore arriva o si allontana. Corpi al vento ripercorre le storie di queste donne condannate ad un eterno ciclo di ripetizioni familiari e permette di scoprire che oggi il filo delle ripetizioni si può tagliare. Possiamo guardarci allo specchio nei occhi degli altri spettatori e renderci conto che, come le donne di questa storia, siamo tutti fatti di creta!

COMUNICATO STAMPA UFFICIALE