E’ uscita venerdì scorso Have you ever seen the rain?, la cover del celebre brano dei Creedence Clearwater Revival degli anni Settanta, questa volta cantata da Ivana Spagna.
Voce calda, appassionata, che abbraccia l’anima mentre ci si abbandona a una melodia che, in questa interpretazione più che mai, si fa autentica poesia diventando un lento meraviglioso dove il timbro di Ivana fa la differenza. E tutti se ne stanno accorgendo piano piano: “Incredibile, pensavo non ne avrebbe parlato nessuno e invece le radio stanno trasmettendola tantissimo. Sono felicissima!”, commenta lei.

Una canzone che parla di una tempesta improvvisa che oscura la luce e la felicità, usando la metafora della guerra chimica del Vietnam. E che ora sembra più che mai attuale. Abbiamo scambiato qualche parola proprio con Ivana Spagna. Artista di rara discrezione, delicatezza e sensibilità, che anche dai social non manca mai di ribadire l’amore per gli animali (vive con sette gatti, ndr).
Ivana, come è nata l’idea di questa cover, che sei riuscita a rendere ancor più bella dell’originale?
Un giorno il mio manager (Ugo Cerruti, ndr) sapendo della mia passione per i Creedence Clearwater Revival, mi mandò questa canzone chiedendomi: “Te la ricordi?”. Certo che me la ricordavo! Solo che solo dopo tanti mi sono chiesta il significato di questa “pioggia che cade col sole”: e così ho scoperto che si parlava di qualcosa di molto serio come la guerra nel Vietnam e l’effetto della pioggia era dato da un defogliante che veniva usato come arma chimica. Mi ha colpito quindi la storia di questa guerra assurda. Ho pensato di cantarla senza chiedermi se l’avessi fatta uscire: volevo solo cantarla e farla mia.
Come l’hai registrata in questi periodi di lockdown?
Sono negata tecnologicamente: di solito per incidere qualcosa vado nello studio di registrazione di mio fratello. Questa volta ero bloccata in casa, ma volevo registrare. Mio fratello mi ha insegnato a usare il computer e da accesso remoto mi ha supportato lui stesso dandomi la traccia ritmica. Io nel frattempo ho suonato e arrangiato i violini facendo le cose come mi piacevano. Ho messo il computer e il microfono nel mio guardaroba per fare la voce. Mio fratello quindi ha completato tutto questo.
E ne è uscito un capolavoro!
Mi vengono i brividi ogni volta che riascolto la parte centrale degli archi: sono davvero orgogliosa di questo lavoro!
La pioggia che ci ha assaliti un anno e mezzo fa, con la pandemia, forse sta rallentando. Andiamo verso una schiarita?
In questo momento non la vedo ancora quella schiarita: sento ancora una pesantezza enorme. Sento questa pioggia che abbiamo sopra e dentro di noi e mi chiedo quanto sia davvero naturale quello che stiamo vivendo. Dietro di noi ormai c’è l’industria, spero non ci sia niente di pilotato ma avverto cose strane dietro a tutta questa situazione.
Lo spettacolo ne sta pagando le conseguenze più di tanti altri campi, il calcio invece può fare quello che gli pare. Hai pensato che, essendo tu interista, se andassi a una festa in piazza Duomo con i tifosi nerazzurri e ti mettessi a cantare nessuno potrebbe impedirti il concerto? Il sindaco Sala non bloccherebbe gli accessi a quanto pare come farebbe per i concerti….
Sarebbe bello! Ma ho un mio modo di vivere che rispetta sempre il prossimo, quindi non azzarderei mai niente che possa danneggiare gli altri. Piuttosto danneggio me stessa schiacciando i sentimenti e la mia voglia di fare. Purtroppo manca il buon senso in questa situazione: sembra che il virus sia Dracula che esce alle 22. Sugli autobus ci sono assembramenti; i ragazzi a scuola sono distanziati ma prima di entrare si trovano fuori facendo capannelli. C’è un nonsenso generale.
Quanti sono i lavoratori intorno ai tuoi concerti?
Solo parlando dei miei concerti posso dire che sono ferme in totale una trentina di persone. Moltiplicandoli per tutti i concerti ne emerge un indotto spaventoso: lo spettacolo non è solo divertimento, c’è un mondo dietro che vive!
I messaggi oggi arrivano dal palcoscenico, dalla musica, ma anche dai social. Cosa pensi delle dichiarazioni di Fedez al Primo Maggio?
Non ho ancora sentito i discorsi interi di Fedez, ma mi schiererò sempre contro l’omofobia. Fedez lo ammiro e mi piace molto come persona, come influencer ma anche come cantante: la canzone di Sanremo mi è piaciuta.
E questa musica fatta sempre più di social e sempre meno di strumenti ti convince?
Tanta musica che ascolto, nata artificialmente, non mi dà emozione. Bisogna metterci l’anima anche in questa musica suonata in digitale. Ricordo sempre Phil Collins che registrò su un 8 piste In the air tonight; quando andò in studio a rifarla non aveva più la stessa atmosfera. Con poche cose ma con il sentimento e la passione si possono fare uscire cose straordinarie, anche se la tecnologia non la fa da padrona.
Massimiliano Beneggi
Ecco qui sotto la traduzione del testo di Have you ever seen the rain?
Tanto tempo fa qualcuno mi ha detto che c’è la calma prima della tempesta
lo so; c’è stata per un certo tempo
quando è finita, così dicono, pioverà un giorno di sole
lo so; e splenderà sull’acqua
voglio sapere, hai mai visto la pioggia?
voglio sapere, hai mai visto la pioggia
arrivare improvvisamente in un giorno di sole?
ieri, e anche giorni prima, il sole era freddo e la pioggia era fortelo so; è stato così per tutto il mio tempo
per sempre, avanti per il cerchio, veloce e lento
lo so; non posso fermalo, mi chiedo.
voglio sapere, hai mai visto la pioggia?
voglio sapere, hai mai visto la pioggia
arrivare improvvisamente in un giorno di sole?
si!
voglio sapere, hai mai visto la pioggia?
voglio sapere, hai mai visto la pioggia
arrivare improvvisamente in un giorno di sole?