Tindaro Granata: “Situazione Drammatica” è innovativo e riflessivo. Vi spiego perché -INTERVISTA

E’ cominciato ieri, 4 ottobre, al Teatro Carcano di Milano, il format Situazione Drammatica- Il Copione. Ideato dall’Associazione “Situazione Drammatica” di Tindaro Granata, Carlo Guasconi e Ugo Fiore, si tratta di un progetto di letture sceniche dedicato alla drammaturgia italiana contemporanea con la partecipazione di attori, autori e pubblico. Vere riflessioni, non senza l’uso di un pizzico di ironia laddove il testo lo permette, su temi importanti che ci fornisce direttamente la cronaca.

Dopo il debutto di ieri con Madri, di Diego Pleuteri con Valentina Picello e Giovanni Drago, ecco che l’11 sarà in scena Anna, con Camilla Semino Favro, Francesca Porrini, Angelo Di Genio. Infine il 18 Federica Fracassi, Angelo Di Genio, Petra Valentini, Sebastian Luque Herrera saranno sul palcoscenico per Ultima spiaggia.

A raccontarci l’emozione di questi eventi che si inseriscono nella programmazione che segna il ritorno del teatro dopo tanto tempo di assenza, è il conduttore, Tindaro Granata.

Tindaro, sei il conduttore di questa serie di appuntamenti che ieri sera all’esordio ha saputo sorprendere il pubblico del Teatro Carcano, accorso nonostante la pioggia. Presentaci il format, è qualcosa di assolutamente innovativo…

Proprio così. Gli spettatori hanno in mano il copione che gli attori recitano. E’ come se la platea venisse invitata alla prima prova a tavolino in cui tutti gli artisti si incontrano per far diventare il testo uno spettacolo. In questo modo si vede come viene trasformata la parola scritta in parola recitata: un meccanismo misterioso, affascinante, che porta a scoprire cosa ci sia dietro a un testo. In tutte le occasioni c’è sempre presente l’autore che nel mentre, dopo aver spiegato le motivazioni e i segreti del suo racconto, legge le didascalie e, alla fine, si confronta in modo diretto col pubblico rispondendo alle domande che gli verranno poste.

Sono previste in futuro messe in scena di questi racconti?

Per ora no. Sono serate dedicate unicamente al testo, letto con una interpretazione molto forte per trasportare gli spettatori in quel mondo che viene raccontato.

Lunedì 11 ottobre si proseguirà con Anna, di Tommaso Fermariello. E’ una storia tratta da un episodio vero, che purtroppo la cronaca ci porta frequentemente a riproporci con diversi protagonisti: una ragazza uccide la madre e la sorellina e deve scontare il carcere. Quando torna in libertà deve fare i conti con il giustizialismo e la morale dei vicini di casa. Una riflessione sull’odio e la possibilità di redimersi. Non avete paura di scavare troppo nell’intimità del pubblico con temi così delicati?

No, credo che il teatro serva agli spettatori di fare scelti e confrontarsi con la realtà, altrimenti non sarebbe teatro ma puro “intrattenimento”. Il testo che leggeremo è un’indagine molto intelligente e interessante del mondo Facebook. Fermariello aveva letto la notizia di questa ragazza libera dopo 15 anni di carcere. Dopo aver letto tutti i commenti delle persone sui social, aveva notato l’odio che si era creato intorno. Nella lettura ci sono quindi anche i commenti, di un uomo e di una donna che giudicano senza rendersi conto che loro stessi sono artefici di quanto accaduto. Uno spettacolo a tratti surreale e altresì riflessivo sulla linea sottile tra chi giudica e chi commette il male. Si aprono domande pazzesche con questo spettacolo: siamo tornati settimana scorsa da un successo pazzesco a Roma che ci ha particolarmente galvanizzati.

Lunedì 18 ottobre, invece, Ultima spiaggia di Riccardo Favaro. Una donna, in montagna per una settimana di relax, si accorge di vari animali che arrivano dal bosco, lo stesso posto dove trova un ragazzo che è convinta sia suo fratello. Tutti però sostengono che questo sia morto 12 anni prima.

Un testo di fantasia dell’autore sullo sdoppiamento dei mondi possibili dentro a cui ciascuno può vivere. La donna si muove in un’idea di quello che sta facendo: dietro di lei c’è una “macchina” messa in atto da due suoi amici. Le fanno credere una vita che non si capisce bene se sia fiction o realtà. Ci si interroga così tra quello che noi viviamo e ciò che desidereremmo vivere. Uno spettacolo molto intelligente e divertente: come se si guardasse il romanzo della vita di una persona, solo che lo si fa attraverso un’ora di lettura.

Tu hai un ruolo paragonabile a quello del regista?

Sì, è come se curassi la regia della serata, ma non del testo. Questa è la cosa divertente.

Quali sono i punti di forza di questi appuntamenti?

Ci sono astri nascenti del teatro italiano sul palcoscenico con dei cast incredibili. Madri e Ultima spiaggia dovevano già essere presentati nel 2020. Anna, invece, è il testo vincitore del Premio Hystrio-Scritture del 2021. Insomma sono letture che arrivano per la prima volta ora, dopo la chiusura per Covid, quindi rappresentano il grande ritorno del teatro.

Massimiliano Beneggi

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