Il nodo: Ambra Angiolini al Parenti in un dramma sul bullismo

Da questa sera, 1 marzo al 6 marzo al Teatro Parenti di Milano va in scena Il nodo. (Orari, Martedì 1 Marzo h 20:00; mercoledì 2 Marzo h 19:45; giovedì 3 Marzo h 21:00; venerdì 4 Marzo h 19:45; sabato 5 Marzo h 16:15; sabato 5 Marzo h 19:45; domenica 6 Marzo h 16:15)

Una madre e un’insegnante, in un intenso confronto che parla di bullismo e di rapporti genitori-figli. due donne forti alle prese con una questione delicata e attualissima sul mondo dell’adolescenza. Dopo lo straordinario successo avuto negli Stati Uniti, IL NODO, della giovane Johnna Adams approda dunque al Teatro Franco Parenti. In scena due attrici di grande spessore come Ambra Angiolini e Arianna Scommegna dirette dalla regista Serena Sinigaglia.

All’ora di ricevimento di una maestra di prima media, si presenta la madre di un suo allievo che è stato sospeso ed è tornato a casa pieno di lividi. È una vittima del bullismo o è lui stesso un molestatore? L’unico obbiettivo del difficile dialogo è sciogliere il nodo e cercare la verità. Un confronto durissimo tra due donne, che potrà dare un senso al loro dolore, allo smarrimento e al reciproco, soffocante, senso di colpa.

IL NODO

“Il nodo – afferma Serena Sinigaglia – non è semplicemente un testo teatrale sul bullismo (il che, comunque, basterebbe a renderlo assolutamente attuale e necessario), è soprattutto un confronto senza veli sulle ragioni intime che lo generano. Osa porsi domande assolute come accade nelle tragedie greche, cerca le cause e non gli effetti. Ed è questo aspetto ad attrarmi di più”.

Il titolo originale, Gidion’s Knot, rimanda al nome del giovane Gidion, appunto, ma è anche un gioco di parole: in inglese suona come gordian’s knot, il “nodo gordiano”. “È un nodo che non puoi districare se non tagliandolo di netto – spiega la regista – la metafora del titolo è dunque molto chiara: esistono conflitti che non possono più essere sciolti, ma solo recisi. E dunque: non bisognerebbe mai trovarsi in circostanze tanto estreme da risultare irrecuperabili”. Al centro della questione un incandescente dialogo su valori e responsabilità, fra il mondo della scuola – in continua trasformazione – e quello della famiglia. “Viviamo in una società – dice ancora la Sinigaglia – dove i genitori troppo spesso difendono ad oltranza i loro figli, difendendo in realtà nient’altro che se stessi. Una società dove gli insegnanti sono sottopagati e poco, pochissimo considerati. Una società dove un qualsiasi ragazzo ha il diritto di sentenziare sulla validità dell’insegnamento. Una società dove a volte fare l’insegnante è un ripiego, non il più nobile degli incarichi”.

Comunicato stampa ufficiale

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