Alessandro Vaccari: “La cultura è anche divertimento. Il teatro sia quotidianità”-INTERVISTA

Oggi, venerdì 25 marzo alle ore 18.00, per “Scrittori in scena” al Teatro Manzoni di RomaBRUNO CONTI, uno dei più amati calciatori italiani, racconterà se stesso e un mondo che non c’è più nel suo libro Un gioco da ragazziDalla Roma alla Nazionale, il mio calcio di una volta, scritto con Giammarco Menga con la Prefazione di Francesco Totti, edito da Rizzoli.

Interverranno con gli autori Rosella Sensi, Riccardo Viola, Roberto Pruzzo, Ubaldo Righetti, Antonio Cabrini, Francesco Graziani, Stefano Desideri, Antonio Di Carlo. Modera Matteo Vespasiani.

Alessandro Vaccari, consulente artistico per gli eventi culturali del Teatro Manzoni di Roma

Nate da un’idea di Carlo Alighiero, SCRITTORI IN SCENA e MANZONI IDEE sono le proposte culturali dirette da ALESSANDRO VACCARI del Teatro Manzoni di Roma, storico teatro del quartiere Prati, nuovo punto di riferimento per i lettori e gli autori. Fondatore della Libreria L’Asterisco di Roma nel 1981, nonché della casa editrice Il Castoro, da anni Vaccari si dedica all’organizzazione di eventi culturali e da quest’anno collabora col Teatro Manzoni. Ci racconta lui stesso il progetto.

Alessandro Vaccari, queste rassegne del Teatro Manzoni confermano che tutto quanto, se presentato nella giusta modalità, fa spettacolo?

E’ questa l’essenza dello spazio teatrale che, fin dalla sua creazione, si è sempre manifestato come un luogo di confronto dei cittadini e della società. All’interno del teatro, possono trovare posto tutte le forme culturali. In questo senso la letteratura gioca un ruolo fondamentale: la sua potenza sta nella trasposizione della realtà vera senza servirsi necessariamente della cronaca. Lo spazio scenico è quindi la migliore delle cornici per fare una rappresentazione differente e per comprendere che quell’aurea culturale non appartiene solo alla letteratura. Sul palcoscenico quindi ci sono donne e uomini che, ciascuno con la propria competenza, portano dentro a un testo letterario raccontando la realtà.

Queste serate dunque testimoniano la necessità di una vita concreta: il palcoscenico e il suo rapporto diretto da una parte, il libro materiale dall’altra. Il Covid non ha cancellato tutto questo grazie a Dio…

Proprio così. Questa riscoperta del reale è evidente anche dai dati di questa ripresa post pandemica. Mentre i cinema soffrono ancora moltissimo, i teatri si stanno riempiendo nonostante limitazioni importanti. Numeri ancora bassi rispetto a due anni fa, ma comunque significativi che testimoniano la voglia di una fisicità, che si conferma la vera forza del teatro. E questo vale anche per i libri: sono stato colpito dalle vendite delle ultime settimane. La gente ama avere qualcosa in mano, poterne sentire il profumo…

Tanti eventi al Manzoni, che abbracceranno diversi mondi. Quale il fil rouge?

La vitalità e la varietà del teatro che raccontano le maggiori forze culturali che abbiamo intorno a noi. La cultura non è qualcosa di alto e distaccato da noi, nè è patrimonio solamente di un’elite. E’ cultura tutto quello che ci rappresenta e che facciamo nella vita quotidiana. Questo è il messaggio più importante che vogliamo dare: ci si accultura non solo nell’approfondimento, ma anche nel divertimento.

Che serata ci dobbiamo aspettare oggi con Bruno Conti?

Sarà innanzitutto un evento con la voce ufficiale della A.S. Roma insieme a Menga, il giornalista che lo ha accompagnato nella scritture delle memorie presenti nel libro. In realtà si configurerà come un racconto a più voci. Interverranno infatti tanti campioni, da Antonio Cabrini a Roberto Pruzzo e tante altre sorprese che verranno scoperte dal pubblico solo stasera. Si racconterà l’ultima vera gloriosa stagione del calcio italiano. I ragazzi dell’82 ci ricordano un Paese che, anche grazie a quella vittoria fu in grado di venir fuori dal periodo buio del terrorismo. La vittoria in Spagna rappresentò un momento di grande speranza, appena tre anni dopo l’omicidio di Aldo Moro. La partecipazione di Pertini a quell’evento sportivo simboleggiava quella di tutto un Paese che voleva ripartire.

Cosa rappresenta Bruno Conti?

Il meglio dell’italianità che si possa immaginare. E’ la figura della persona semplice che ha raggiunto un traguardo importantissimo senza farsi mai deviare dal fascino della gloria e della ricchezza. Lui ha continuato una sua attività onesta e brillante nel mondo dello sport.

Sarà quindi, con tantissimi ospiti, un vero spettacolo che potrà avvicinare al teatro e alla letteratura un pubblico in genere poco abituato a questi mondi e, verosimilmente, oggi molto deluso dal risultato della Nazionale di Calcio?

La speranza è proprio questa. Credo che iniziative così dovrebbero essere spinte da tutte le istituzioni. Trovo che i luoghi della cultura, in primis i teatri e i musei, in un Paese come il nostro che ne possiede tantissimi, debbano diventare posti di frequentazione della nostra quotidianità. Bisognerebbe andare a teatro come si può andare dal panettiere. Invitando i campioni dello sport proviamo quindi a contaminare passioni e luoghi che vadano ad apparecchiare la nostra vita di tutti i giorni.

Martedì 29 invece un altro evento, per Manzoni Idee, dedicato a Madonna. Sul palcoscenico condurrà l’esperto di pop music, Alessandro Alfieri. Cosa ci aspettiamo?

Sarà una serie di quattro incontri musicali. Si incomincerà con Madonna, poi ci dedicheremo a Michael Jackson, Lady Gaga e Billie Eilish. Vogliamo fare una lettura della società attraverso grandi figure della musica pop. Alfieri è un professore insegna in diverse città e diversi istituti: farà una lettura a metà tra il filosofico e il musicale degli episodi di figure della musica contemporanea particolarmente rilevanti.

Massimiliano Beneggi