Da venerdì 11 a domenica 13 novembre, all’Eco Teatro di Milano (via Fezzan) va in scena La finta ammalata, di Carlo Goldoni, con Miriam Mesturino, Franco Oppini, Roberto D’Alessandro, Giorgio Caprile, Luca Negroni, Giorgio Guerra e Riccardo Feola e con Ada Alberti nel ruolo di Agatina.

Una divertente “commedia dell’arte” interpretata da Franco Oppini e da una nutrita compagnia di attrici/attori che tra scene d’epoca e magnifici costumi danno vita a una serie di indimenticabili personaggi: la bella Rosaura, l’innamorato Lelio, il padre Pantalone, la serva Colombina…  Un capolavoro di Goldoni scritto a Venezia nel 1751 in occasione del Carnevale e da allora rappresentato sino ai giorni nostri ottenendo grandissimo successo.

Così presenta lo spettacolo il regista Giorgio Caprile:

Questa farsa è stata prevalentemente rappresentata in versione operistica. Credo che una tale opera, dove il mondo della medicina è oggetto di satira e viene rappresentato con poca fiducia, evidenziando l’approssimazione con cui i presunti luminari arrivano a diagnosi e terapie, debba avere il suo spazio nei luoghi per cui è stata scritta e cioè nei teatri di prosa. Ne proponiamo un allestimento fedele all’epoca goldoniana nei costumi come nel linguaggio: il mio adattamento rispetta l’originale, rendendolo, in alcuni punti, più fruibile per il pubblico di oggi e riducendo i tre atti in due.
Mi ha particolarmente attratto di questo testo l’occasione di reinterpretare, sempre nell’ottica di una fedeltà creativa, diversi elementi legati alla Commedia dell’arte: da Pantalone con la sua inconfondibile parlata veneta e la sua comicità ai due medici dottor Buonatesta, “avido e approfittatore” e dottor Merlino, “ignorante e accondiscendente”, dal sordo “speziale”Agapito alla simpatica serva Colombina che si colora di toni siciliani e diventa Agatina. Tutti coordinati dal maestro dell’arte Luca Negroni. Non mancano però i personaggi legati alla Commedia di carattere quali Rosaura: “la finta ammalata”, il “bello e buono” dottor degli Onesti e “l’amica confidente” Beatrice.