Tre donne, tre destini diversi: al Teatro Oscar, Letizia va alla guerra

Dal 9 al 12 novembre al Teatro Oscar di Milano (via Lattanzio) e successivamente il 23 novembre, sarà in scena Letizia va alla guerra – La suora, la sposa e la puttana, di Agnese Fallongo, protagonista insieme a Tiziano Caputo. La regia è di Adriano Evangelisti.

Un racconto tragicomico di tenerezza e verità. Tre grandi donne, due guerre mondiali, un sottile fil rouge ad unirle: uno stesso nome, un unico destino. Tre donne del popolo, che, irrimediabilmente travolte dalla guerra nel loro quotidiano, si ritroveranno a sconvolgere le proprie vite e a compiere piccoli grandi atti di coraggio in nome dell’amore. Tre provenienze regionali differenti: nord, sud e centro Italia (Veneto, Sicilia e Lazio). Tre età differenti: una fanciulla, una
donna e un’anziana che, seppur nell’abissale diversità dei loro caratteri e dei loro mestieri, sono legate
indissolubilmente da un comune denominatore.
La prima Letizia è una giovane sposa, partita dalla Sicilia per il fronte carnico durante la Prima Guerra Mondiale, nella speranza di ritrovare suo marito Michele. La seconda Letizia, invece, è un’orfanella cresciuta a Littoria (Latina) dalle suore e riconosciuta dalla zia solo dopo aver raggiunto la maggiore età.


Giungerà a Roma in concomitanza con l’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale e finirà
per esercitare il mestiere più antico del mondo all’interno di un bordello nel cuore della capitale. Infine, Suor Letizia, un’anziana sorella dalle origini venite e dai modi bruschi che, presi i voti in tarda età, si rivelerà essere il sorprendente trait d’union dei destini di queste donne tanto lontane quanto unite.
Impreziosito da musiche e canzoni popolari eseguite dal vivo, prende vita così un brillante triplo “soliloquio dialogato”, che, pur nel suo retrogusto amaro, saprà accompagnare lo spettatore in un viaggio ironico e scanzonato. Sulla scena due soli attori, un uomo e una donna, daranno vita, senza distinzione di sesso, ad oltre dieci personaggi con l’intento di far vivere la “storia dei piccoli”. Un omaggio alle vite preziose di persone “comuni”, che, pur senza esserne protagoniste, hanno fatto la Storia. Una messa in scena essenziale, che si avvarrà di scarni oggetti d’uso quotidiano, muti testimoni di quello slancio vitale che è sempre più forte di qualsiasi guerra e, idealmente, anche della morte. Uno spettacolo delicato che, partendo da fonti storiche poco conosciute, intende raccontare uno spaccato drammatico della storia d’Italia, ma capace, al contempo, di alternare momenti di pura comicità ad attimi di commozione, in un susseguirsi di situazioni dal ritmo incalzante in cui spesso una lacrima lascerà il posto ad un sorriso.

Comunicato stampa ufficiale