“Non chiamateci vallette”: la storia delle donne in tv raccontata da Beneggi

Sarà presentato in anteprima venerdì 13 gennaio alle 18 a Milano al Bobino (Piazzale Stazione Genova, 4) il libro “Non chiamateci vallette” di Massimiliano Beneggi (Edizioni D’IDEE, 416 pagine, 18.90 euro, prefazione di Giorgio Simonelli, copertina di Riccardo Mazzoli). Una narrazione curiosa, divertente, a tratti persino provocatoria, della storia televisiva dal 1954 a oggi, che viene ripercorsa per la prima volta ponendo l’attenzione sul ruolo femminile.

In particolare, l’autore analizza la figura della “valletta”, trasformatasi nel tempo secondo i costumi e le esigenze sociali. Soubrette, showgirl, assistenti: sono tutte riunite in un racconto che restituisce al pubblico la dignità intellettuale e la centralità di quelle donne nei programmi tv, oltre al gusto enciclopedico apprezzato da chi ama il piccolo schermo.

Beneggi, con linguaggio scorrevole e carico di pungente ironia, sottolinea come il termine “valletta” sia stato usato a lungo in modo dispregiativo per descrivere tante signore dello spettacolo a inizio carriera. Così suggerisce di cambiare il lessico con un vocabolo nuovo, mutuato dalla lingua rumena: “gospodina”.

Dichiara infatti l’autore: “La gospodina è la padrona di casa che si occupa degli ospiti e della loro accoglienza, pur senza essere la capofamiglia. È un po’ quello che ha sempre fatto la partner femminile di turno in televisione. Quasi tutte le conduttrici, ai loro esordi, sono state definite indistintamente vallette e, in fondo, non ci sarebbe niente di male nel riconoscere il percorso di una gavetta che oggi sembra scomparsa. Il termine valletta, però, è sempre stato sbagliato su tre piani: quello sociale, perché significa descrivere una netta subordinazione, quello televisivo, perché non delinea differenze tra ruoli diversi, e quello linguistico, perché non esplicita completamente il senso di ciò che vuole indicare. Oggi, che abbiamo imparato a vivere una consapevole parità dei diritti, possiamo prenderci la responsabilità di sostituire certe parole ormai desuete”.

Partendo dall’idea per cui il ruolo della donna in televisione è sempre stato lo specchio di quello che accade nella società, il libro narra – decennio dopo decennio – gli sviluppi del costume italiano. Così, riepilogando anche tutte le co-conduttrici del Festival di Sanremo, le ballerine, le partecipanti ai concorsi di bellezza e le inviate, “Non chiamateci vallette” ci riporta all’annosa questione: la televisione è maschilista?

Senza mezzi termini, Beneggi accusa il web, colpevole di una comunicazione divisiva che costringe a schieramenti radicali, e giudica pretestuose alcune posizioni estremiste. Con questo libro, il critico esprime inoltre un sentimento nostalgico per un certo tipo di programmi tv, fondati su un rapporto di collaborazione e non con una sola persona al comando. Lo fa sfiorando anche il pensiero filosofico dei più grandi pensatori (da Arthur Schopenhauer passando per John Stuart Mill fino a Stefano Zecchi), con un racconto avvincente e ricco di contenuti, destinati a essere argomento di dibattito.

“Non chiamateci vallette” è il libro che mancava in una società che vede sempre più donne in posti di comando; un volume imperdibile che segna la definitiva conclusione di un’epoca, indicando la strada per un futuro televisivo migliore che si avvalga della conoscenza del passato. Non solo non sarà una lettura banale, ma rimetterà in discussione addirittura certezze ormai assodate di un mondo dipendente dai social e dai reality.

“La verità”, chiosa Beneggi, “è che dovrebbe essere a chiaro a tutti come nel 2020 la tv non richieda tanto il femminismo, quanto la femminilità. Invece questa lotta “tutti contro tutti” impone delle polarità che fanno perdere il senso di progetti costruiti con un’idea precisa. Per questo oggi in televisione regna il caos”.

In appendice, oltre a un utile glossario, si apre una sorta di talk libro sull’argomento con interviste esclusive a Pino Strabioli, Gianna Tani, Franco Miseria, Vittorio Giovanelli, Margherita Caligiuri, Luana Colussi.

Il volume è disponibile presso tutti gli store digitali, librerie indipendenti, oppure scrivendo direttamente a libri@didee.eu.