Fino al 2 aprile, al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, è in scena Elio con Ci vuole orecchio. Lo spettacolo, diretto da Giorgio Gallione, vede l’artista recitare e cantare Enzo Jannacci, il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia.

E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, èriuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente. Jannacci èanche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale.“Roba minima”, diceva Jannacci: barboni, tossici, prostitute coi calzettde seda, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente. Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verràrivisitato, reinterpretato e “ricantato” da Elio. Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, troveremo assieme a Elio cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, che formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora: Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono, Giulio Tullio al trombone.A loro toccheràil compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scrittie pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci.

Così lo racconta Elio: Ci vuole orecchio” non è un omaggio, ma una ricostruzione di quel suo mondo di nonsense, comico e struggente (…)È un viaggio dentro le epoche di Jannacci, perchénon èstato sempre uguale: tra i brani c’è La luna è una lampadina,L’Armando,El purtava iscarp del tennis, canzoni che rido mentre le canto. Ne farò alcune snobbate, Parlare con i limoni, Quando il sipario calerà. Perché c’è Jannacci comico e quello che ti spezza il il cuore di Vincenzina o Giovanni il telegrafista.
Comunicato stampa ufficiale