Fino al 6 aprile, al Teatro Parenti di Milano, è in scena Cassandra, di Christa Wolf, con Cecilia Lupoli, per la regia di Carlo Cerciello.
La Cassandra della scrittrice tedesca Christa Wolf viene dal passato e dal futuro, testimonia il passato perché in futuro non abbiano a ripetersi gli stessi errori.
Ma forse il futuro è già tra noi, è il nostro presente, e gli stessi errori si stanno già ripetendo.

Cassandra è prigioniera di Agamennone, di Clitemnestra, del passato, della paura, della veggenza, dei ricordi, della verità, del suo ruolo di testimone. I legami con tutto ciò le creano tensione e la legano indissolubilmente al suo destino di morte. Gli occhi non hanno bisogno di guardare per vedere ciò che solo lei vede. Si dirige in un’unica direzione, perché solo una direzione le è concessa: quella della sua morte. Gli spettatori incuriositi la spiano, come la gente di Micene, ignari del fatto che il loro destino è segnato allo stesso modo.
Le verità di Cassandra preoccupano il potere. Le mura di Micene sono come il muro di Berlino est. La storia che scorre contemporanea, implacabile, scandisce il conto alla rovescia verso la fine.
In un vigoroso conflitto fra costrizione e pura energia espansiva, legata a lunghe funi elastiche e imprigionata all’interno di un vetro rettangolare proprio come in un peep-show, la principessa troiana si rivela al pubblico.
Comunicato stampa ufficiale