Teatro Strehler: con “Il gabbiano” inizia il Progetto Cechov

Amori non corrisposti e illusioni perdute: dall’11 al 16 aprile, al Teatro Strehler di Milano,
Leonardo Lidi porta in scena Il gabbiano, primo “capitolo” del Progetto Čechov,
dedicato al grande maestro russo, con (in ordine alfabetico) Giordano Agrusta, Maurizio Cardillo, Ilaria Falini, Christian La Rosa, Angela Malfitano, Francesca Mazza, Orietta Notari, Tino Rossi, Massimiliano Speziani, Giuliana Vigogna.


Scritto da Anton Čechov nel 1895, per sua stessa ammissione «andando contro le convenzioni
teatrali in un modo terribile», Il gabbiano fu accolto, alla sua prima rappresentazione, da un fiasco clamoroso. La poesia racchiusa nel testo, quel suo mondo di amori non corrisposti e illusioni perdute non vennero compresi. Tanto che Čechov pensò seriamente di abbandonare per sempre la scrittura teatrale. Fortunatamente, già dalle repliche successive, le reazioni del pubblico furono via via più favorevoli e un vero e proprio trionfo salutò, due anni più tardi, la produzione diretta da Stanislavskij.

Foto di Gianluca Pantaleo


«In scena – spiega Leonardo Lidi – la drammaturgia dell’amore e dell’assenza di esso, un disegno raffinato di personaggi ed emozioni. La relazione tra forma e arte. Tra loro e noi. Il pubblico e il suo eterno specchio. Individui mai abbandonati, indecisi sull’azione, privi di muscoli, fagocitati dalla paura delle domande e dalla semplicità delle risposte. I ricordi e la nostalgia, l’infanzia, l’incontro che ci ha fatto male e quello che ci ha cambiato la vita. O fatto sorridere. O fatto piangere. O tutte e due insieme. Ecco come Čechov ha superato il suo tempo, ecco come utilizzare un testo per arrivare alla vita».
Il gabbiano è la prima parte di una trilogia destinata a completarsi con Zio Vanja e Il giardino dei ciliegi: «Tre case, o forse la stessa – continua il regista –, tre famiglie, o forse la stessa. E mentre ci sforziamo di comprendere la forma giusta per parlare al nostro presente tormentato, e mentre cerchiamo di vendere la casa di Vanja o di salvare il nostro storico giardino, noi aspettiamo nella speranza di incontrare la vita attraverso l’amore. Attraverso il teatro. In attesa di un bacio».

Comunicato stampa ufficiale