A febbraio Maurizio Costanzo, a giugno Silvio Berlusconi. In pochi mesi Mediaset ha perso i due protagonisti che hanno ideato un nuovo modo di fare televisione. Coloro che hanno deciso le sorti della più importante tv commerciale italiana. Capaci di farlo talmente bene, da direzionare anche le scelte di rete della concorrenza statale, costretta a imitare il Biscione. Magari non tutti hanno avuto il coraggio di ammettere quanto siano stati influenti questi personaggi nelle loro carriere (gravano, per esempio, in questi giorni i silenzi di Fiorello che diventò “Fiorello” al Karaoke per merito del Cavaliere, ma anche quello della Gialappa’s o di Roberto Benigni, che a Berlusconi deve gran parte della sua satira oltre che la produzione del suo film Johnny Stecchino). A parte spiacevoli casi isolati, però, a giugno come a febbraio la parola più ricorrente nei post di chi ha collaborato con loro è stata “Grazie”. La riconoscenza prima di tutto, per chi ha avuto la capacità di creare gruppi di lavoro dove ci si possa sentire in famiglia con qualunque ruolo si occupi.

FAUTORI DELLA MIGLIORE TELEVISIONE
Maurizio Costanzo, l’uomo che ha fatto grande il talk show in Italia, nonché sdoganato i concorrenti dei reality e dei talent trattandoli da assoluti protagonisti. Silvio Berlusconi, indiscutibile fuoriclasse e fondatore di Fininvest che ha fortemente voluto un intrattenimento completo con varietà, quiz, telenovele e telefilm. Solo fino a pochi giorni prima di andarsene, erano ancora entrambi più che mai attivi nei loro ruoli e questo crea ancora più difficoltà nell’elaborazione dei lutti. Persino Silvio, che da quando nel 1994 si era buttato in politica aveva potuto dedicarsi meno alla sua creatura televisiva, non aveva mai smesso in tutti questi anni di preoccuparsi che Canale 5 non si snaturasse. Nè si svendesse al primo francese qualunque. Non tutto è stato compreso subito, ma tolte rare e inevitabili eccezioni quali il Cangurotto o Colpo Grosso, quel che è stato inventato da Costanzo e Berlusconi ha rappresentato qualità. Ci ha permesso di avere una tv migliore. E più ricca (Fazio e Littizzetto ringrazino anche per questo).

LUTTI CHE COSTRINGONO A RIFLETTERE
A giugno 2023 siamo quindi a raccontare uno scenario inimmaginabile fino a quattro mesi fa. Perché non si può pensare Mediaset senza Berlusconi e Costanzo. Sembravano figure immortali e forse, grazie a quello che hanno creato, lo saranno davvero. Anzi, adesso più ancora degli ultimi anni, sembra che Mediaset sia pronta a tornare ai fasti di un tempo. Come se la raccolta dell’eredità di chi l’ha resa grande, la responsabilizzi al punto da comprendere una volta di più che la filosofia di Canale 5 e del suo intrattenimento libero ma educato non debba mai perdersi. I lutti di Costanzo e Berlusconi diventano un banco di prova dolorosamente inaspettato che costringe a riflessioni. Sono eventi che ci hanno portati a ripercorrere due volte in pochi mesi gli albori di Mediaset, di quando l’azienda di Cologno Monzese veniva creata dando spazio a talenti assoluti, proponendo qualcosa di innovativo e fino a quel momento inedito. Sia a febbraio che a giugno Canale 5 ha vissuto due lutti che coinvolgono l’Italia intera in diversi settori lavorativi, ma soprattutto (ed è quel che conta di più) la popolazione. Ed è proprio a questa che Mediaset dovrà continuare a guardare, con la stessa attenzione fornita da Berlusconi e Costanzo, sempre vicini ai gusti della gente. Certo, essere come loro sarà impossibile altrimenti non avrebbe senso parlare della loro genialità, ovviamente unica. Ma chi occupa i posti più importanti ha tutte le caratteristiche per non disperdere quell’energia positiva e fare in modo, piuttosto, che si rigeneri. Piersilvio Berlusconi, nel suo commovente saluto ai dipendenti di Cologno Monzese, è stato chiaro: bisognerà andare avanti nel segno del fondatore, per onorarne la memoria. Non potrà che essere così, ora più di prima. D’altra parte un’impronta prettamente berlusconiana Piersilvio l’aveva data già qualche mese fa criticando con fermezza l’eccessiva volgarità di alcuni concorrenti del Grande Fratello Vip. Non succedeva da tanto, troppo tempo, che la tv commerciale si interrogasse così perentoriamente circa i suoi contenuti. Ci si stava quasi dimenticando l’atmosfera della bella Milano 2 che abbiamo rivisto in tanti servizi televisivi in questi giorni. Ecco, ripercorrere i princìpi con cui è stata costruita Canale 5 aiuta senza dubbio a recuperare i valori essenziali di un intrattenimento che deve mantenere un suo specifico linguaggio, diverso da quello rozzo fatto di slogan che possiamo vedere sui social.

MEDIASET È UNA CERTEZZA ITALIANA
L’esistenza della azienda Mediaset, più di tutto il resto, è la migliore notizia in certi momenti di sconforto. Fa sì che l’Italia possa avere una certezza: la bellezza dei rigogliosi anni ‘80 non cesserà di vivere. Basterà averne cura, in nome di quanto è stato ricordato in questi mesi. Basterà pensare ai due inimitabili padroni, morali e non, di cui dobbiamo fare improvvisamente a meno (e che automaticamente ci fanno ricordare altri Maestri come Mike, Sandra e Raimondo, Corrado, Carrà). Berlusconi e Costanzo, pilastri accomunati da un destino che ha fatto incrociare costantemente le loro vite, proseguono dunque a esserci, insieme, anche nell’Aldilà. Sarà il caso che ci infondano un po’ del loro genio per comprendere meglio i grandi talenti, perché lassù con tutti i grandi scomparsi potranno fare degli spettacoli meravigliosi, ma abbiamo voglia di divertirci ancora anche noi sulla Terra.
Massimiliano Beneggi