Straordinaria attrice di teatro, comica apprezzatissima anche dalla tv più elegante (non a caso voluta fortemente da Arbore a Quelli della notte), Simona Marchini condusse per due edizioni Piacere Raiuno, il programma itinerante dell’ora di pranzo del servizio pubblico. Con lei, oltre alla figlia Roberta, c’erano Piero Badaloni e Toto Cutugno, di cui oggi si festeggiano gli 80 anni. Proprio con Simona, allora, abbiamo voluto parlare di Toto (clicca qui per ascoltare l’intervista completa) rievocando Piacere Raiuno.

E’ un ricordo meraviglioso. Ho sempre voluto molto bene a Toto. Lo considero un uomo di grande cuore, di sentimenti, una persona civile, bella, appassionata, educata. Abbiamo lavorato benissimo insieme. Io, che ho un anno in più di lui, gli faccio gli auguri di cuore e gli dico anche che non è una tragedia compiere 80 anni. Io continuo a lavorare e fare di tutto, e lui lo stesso. Gli auguro tutte le cose più belle perché è una persona molto cara.
Come nacque l’idea di unire chitarra, penna e comicità per quel programma?
Io, ingaggiata dopo Quelli della notte, parlai col capostruttura Giordani. Lui mi parlò di Toto e io lo trovavo giustissimo per la sua comunicativa. Toto ha un candore involontario, bello e seduttivo per il pubblico. Ha cantato cose molto belle. Fui io a dire: “Mettiamo anche un giornalista, perché se giriamo l’Italia è giusto che questo Paese meraviglioso venga descritto e raccontato sotto tutti gli aspetti. Quindi suggerii Badaloni, che aveva quel garbo e quella compostezza che avevamo, credo, tutti e tre insieme. Toto era una persona deliziosa e simpatica.
A distanza di tanti anni quel programma lo si ricorda per essere qualcosa di qualità ma fatto con un’atmosfera familiare.
C’era una grande serenità, perché non c’erano competizioni tra noi. C’era un modo equilibrato di condurre questo programma accattivante, ma che aveva anche una sua cultura e una sua eleganza. Facevamo conoscere questo Paese incredibile, con l’inventiva del suo popolo. Fuscagni fu un forte promotore. All’epoca c’era una Rai fantastica, di primissimo ordine. Sono molto rammaricata per come la vedo negli ultimi anni, io che fui anche un’epurata della gestione Moratti.
Cioè?
Non lo dico per risentimento, ma la Rai è stata penalizzata e brutalizzata. Era una delle prime televisioni europee per qualità, regia e innovativa. La freschezza e il garbo di tutti noi oggi è qualcosa di ancora più raro che merita di essere ricordato.
Si aveva un’idea di famiglia anche nel vedere te con tua figlia Roberta, momenti molto divertenti.
Quella fu un’idea di Brando Giordani, io non mi sarei mai permessa di proporre mia figlia. Alla conferenza di presentazione della trasmissione, però, lei venne con me. Brando le chiese se volesse fare qualcosa con me: io ero terrorizzata dalla sua risposta, ma disse di sì. Così partì la cosa. Lei veniva ogni venerdì: era una cosa molto carina.
Ora sono tre anni che sei impegnata a teatro con Mine Vaganti. Continuerà l’avventura?
Sì, non si può dire di no. Siamo una bella compagnia di colleghi fantastici, con un protagonista straordinario. Questo spettacolo è talmente amato che abbiamo fatto tutto esaurito ovunque in Italia.
Siete tornati anche nelle stesse città.
Sì, una cosa pazzesca. C’è un bellissimo clima: io sono la nonna vera dello spettacolo, porto i dolci, i ciambelloni.
Per chiudere, la canzone più bella di Toto qual è?
L’italiano. Lui è un vero italiano che stimo: bello che ricordasse il nostro Paese, Pertini…
Massimiliano Beneggi