La vita è una canzone intitolava un brano di Gianni Morandi. E allora noi, da questa settimana, proveremo a raccontare la cronaca del campionato di Serie A di calcio con una (e più) canzoni dello stesso artista. E allora, visto che il caso a volte sa creare più occasioni ragionevoli di quante non ne possano emergere con cervellotici pensieri, cominciamo questo viaggio proprio con un commentatore speciale: Gianni Morandi.
Se sei a terra non strisciare mai. Se ti diranno “sei finito” non ci credere. Devi contare solo su di te.
Se la prima giornata di campionato di Serie A avesse il volto di una canzone, sarebbe proprio quella frase di Uno su mille a descriverla al meglio. Sì, perché tra i protagonisti dei primi 90 minuti di questa nuova stagione calcistica troviamo giocatori (e allenatori) degni delle parole del grande successo di Morandi.

Non Scende la pioggia nemmeno su un campo in questo turno che arriva pochi giorni dopo la Notte di Ferragosto. A onor del vero, viste le temperature, si sarebbe potuto pensare piuttosto a Sotto questo sole, ma Baccini e Belli quando la incisero nel 1990 si riferivano alla fatica del ciclismo. Uno su mille, invece, risuona ancora dopo 38 anni come una canzone di straordinario impatto morale, valida per tutte le situazioni di ricatto e rivincita.
Ed è proprio quello il sentimento più comune alle sfide della prima di campionato. Quella che ha sancito le larghe vittorie di Juventus e Fiorentina, ma anche i meritati e convincenti successi di Napoli, Milan, Inter, Atalanta, Verona e il sorprendente trionfo del Lecce sulla Lazio (unica assente all’appello dei tre punti insieme alla Nemica Amatissima giallorossa, che si ferma al pari con la Salernitana: si può dare di più senza essere eroi). Il tifoso appassionato e Innamorato si arrabbia, perché aveva ovviamente sognato un esordio diverso. La delusione è tanto più forte quanto più grandi sono la fiducia e i sentimenti riposti: In amore è così. Ma se Roma avrà modo di recuperare in fretta il passo falso, c’è chi nel frattempo già si risveglia da un lungo brutto sogno. Parliamo nello specifico di Vlahovic, Chiesa, Arthur e De Ketelaere. Le rispettive squadre devono anzitutto dire loro Grazie perché le migliori invenzioni sono arrivate proprio da questi nomi.
I primi due erano addirittura stati messi sul mercato dalla Vecchia Bella Signora, anche se nessuno ora lo ammetterà. Non si potrà negare fossero stati perlomeno eliminati dalla lista degli incedibili. L’appuntamento col gol, in particolare per l’attaccante serbo, sembrava ormai essere diventato un’utopia. Anzi, Una chimera per citare un altro celebre brano sempre di Gianni Morandi. Dopo la cessione di Di Maria al termine di una sola stagione, la dirigenza Juve deve avere pensato con Vlahovic: Se perdo anche te rischio di sbugiardare tutta la credibilità del lavoro dello scorso anno. Così lo hanno caricato: “Vai in campo, Dammi il massimo e apri tutte le porte”. Il giocatore, dal canto suo, sapeva di potersi esprimere come aveva fatto a Firenze. Così, al grido di Solo insieme saremo felici, ecco che già al primo turno possono gridare insieme Evviva! E dopo l’ennesimo serio infortunio che lo aveva messo fuori gioco per diversi mesi, torna al gol anche Federico Chiesa. La Juve c’è: prematuro dichiararla come favorita, ma l’assenza di coppe e la voglia di riscatto sembrano buone ragioni per immaginarla fino alla fine tra le prime. A patto, ovviamente, che sia stata la forza del gruppo più dell’assenza dell’avversario ad avere agevolato il successo di Udine.
Lo stesso discorso vale per la Fiorentina, che contro il neopromosso Genoa non si è certo trovata di fronte la squadra più organizzata a metà agosto. Tuttavia un 1-4 fuori casa all’esordio contribuisce ad alimentare fiducia in quella città che quest’anno vuole assolutamente portare a casa un trofeo. Ci proverà anche con il ritrovato Arthur, arrivato quest’estate proprio dalla Juventus dove non trovava più spazio. Era persino considerato un ex atleta da qualcuno. Altroché: Arthur difende, corre, inventa. Sembra completamente rinato: un altro giocatore rispetto a quello che conoscevamo. Lui però ha sempre creduto nelle sue qualità e ora, dopo appena un turno, appare già come un titolare inamovibile della Viola. Ha finalmente ritrovato L’allegria.

Una domenica così non la potrà dimenticar nemmeno De Ketelaere: biasimato da tutti (giornalisti e leoni da tastiera dei social), bollato come il più grande flop milanista degli ultimi anni, il giovane belga non era mai riuscito a trovare il gol in tutta la passata stagione. È bastata una partita con la sua nuova squadra (l’Atalanta, dove è arrivato in prestito con diritto di riscatto) per scoprire la gioia del primo centro. Un’incornata di testa vincente respinta dal portiere Consigli ormai dentro alla porta. Sta a vedere che, arrivato come semplice Marinaio, De Ketelaere non diventi un fulcro fondamentale in questa Atalanta fatta di Capitani coraggiosi che i bookmakers per la prima volta non esitano ad annoverare tra le possibili outsider per il titolo. Può darsi ci sia un eccessivo ottimismo in questa prima giornata di campionato: d’altra parte sono meno roboanti ma comunque senza macchia le vittorie di Napoli, Milan e Inter. Insomma, andiamoci cauti con i pronostici, ma un po’ di sano entusiasmo non può che fare bene a chi punta a traguardi importanti.
Torniamo dunque a Uno su mille, ossia a quella canzone che Franco Migliacci (su musica di Roberto Fia) scrisse per Morandi nell’ormai lontano 1985. Il cantante bolognese arrivava da un periodo piuttosto buio della sua carriera. Sembrava in declino, destinato all’oblio tra i tanti che, dopo il successo degli anni ‘60, non erano riusciti a posizionare le loro melodie spensierate nella discografia ormai occupata solo dai cosiddetti cantautori di protesta o dalla musica dance. Ecco invece arrivargli tra le mani il brano che faceva al caso suo. Uno su mille narra la voglia di rivalsa, con la convinzione a credere nei propri mezzi. Al di là di tutti i pensieri con cui i pessimisti (e gli invidiosi) provano a scoraggiare ogni azione. Il talento, prima o poi, se c’è deve emergere. Magari in un nuovo ambiente, con persone diverse intorno. E così si ricomincia, guardando solo al futuro. Come dice la canzone Il passato non potrà tornare uguale mai, Forse meglio, perché no? Tu che ne sai! Non hai mai creduto in me, ma dovrai cambiare idea.
Deve averlo pensato anche Andrea Pirlo, al ritorno su una panchina dopo essere stato cacciato due anni fa dalla Torino bianconera che non aveva digerito la prima stagione senza scudetto. Pirlo ora è allenatore della Sampdoria (altra squadra in cerca di rinascita e con l’obiettivo di risalire in Serie A immediatamente grazie finalmente a una nuova società): l’esordio contro la Ternana è stato vincente. È proprio vero: La vita è come la marea. Ti porta in secca, o in alto mare. Come la luna va. Questa frase deve essere risuonata nella testa anche di Massimiliano Allegri. L’allenatore della Juventus per tutta l’estate è stato messo sulla graticola. A un certo punto si è parlato più del neo direttore sportivo Giuntoli che di lui. Come se le scelte tattiche non gli appartenessero dopo due stagioni prive di successi. E invece, 0-3 all’Udinese e anche Max Allegri torna in alto mare. Uno su mille appare davvero come la colonna sonora perfetta del primo turno di Serie A.
Solo illusioni estive? Forse no. Certo, ora serviranno conferme da parte di tutti questi protagonisti affamati di rivincita. Se l’esempio a cui possono riferirsi resta Morandi, però, si può pensare davvero in grande. Dopo quell’Uno su mille (diventata un brano simbolo, interpretata in ogni suo concerto per coinvolgere ed emozionare il pubblico) per il cantante di Monghidoro sono arrivati sempre e solo straordinari successi. Al punto che oggi, dopo 38 anni, sembra persino impossibile immaginare a un periodo cupo dell’eterno ragazzo, capace di Volare anche negli anni dei social con cui è diventato un idolo pure per i più giovani. Il suo Bologna questa settimana ha perso (0-2) con il Milan, ma non l’anima che da sempre contraddistingue il Gianni Nazionale. Quello che non ha barato né bluffato mai. Quello che, senza guardare i risultati, ha sempre cercato di crescere e migliorarsi. Sarà così anche per il Bologna, che cercherà una salvezza tranquilla e forse anche qualcosa di più. Nel calcio di agosto, però, si sa che sono tutti futuri campioni. In realtà vincerà solo una e dei tanti neoacquisti ci si ricorderà solo di un decimo alla fine della stagione. Il destino ci racconterà qualcosa di più.
Ecco, se la prima giornata di campionato fosse una canzone, sarebbe Uno su mille. Oltre a tutta una Varietà di altri brani citati. Ma per vostra fortuna l’articolo finisce qui e non ci resta che darci appuntamento alla prossima settimana.
Massimiliano Beneggi