Where is The love? è la canzone dei Black Eyed Peas del 2003, che questa settimana vogliamo ricordare nel nostro racconto storico della musica. Usciva vent’anni fa, ma si riferiva a un fatto di due anni prima. O meglio, al fatto. Quando si parla di 2001 viene in mente un solo episodio, come se fosse esistito solo un terribile giorno: l’11 settembre.

Una data talmente significativa da diventare essa stessa il nome del tragico evento. L’America veniva attaccata e con essa tutto l’Occidente. Non esistevano ancora i social, ma anche senza hashtag entrò nel nostro vocabolario comune la parola terrorismo, fino a quel momento sporadica e vissuta come lontana. Dall’11 settembre ci appariva improvvisamente e pericolosamente troppo vicina. Politica e religione si mischiavano, riportandoci indietro persino di secoli, con lo spettro dell’altra espressione che nessuno avrebbe mai più voluto pronunciare: guerra mondiale. Se i potenti non hanno mai, ovviamente, potuto giustificare quella tragedia, il popolo non se lo è mai saputo spiegare. Non ce ne siamo mai fatti una ragione. Eppure, nel 2001 ci ricordammo che l’orrore e la paura non sono sentimenti solo di certi film purtroppo. A distanza di tanto tempo, oltre alle drammatiche immagini degli aerei che si schiantavano sulle Torri Gemelle, resta in tutti quella sensazione di profonda angoscia vissuta in quegli anni (e purtroppo ora spostata solo geograficamente). Il mondo si preparava a una guerra, come se la volesse. Eppure il popolo non l’avrebbe mai voluta, forte dei valori di amore con cui siamo stati sempre cresciuti.

È proprio quello che sottolineava la canzone Where is the love?, lanciata nel 2003 dal gruppo hip hop statunitense, nel pieno di quella guerra al terrorismo. A due anni appunto dalla tragedia per la quale non ci si dava pace, ma che non trovava nemmeno una soluzione diversa dall’invasione in Afghanistan, da più parti osteggiata. Con alcuni timori di complotti, che già iniziavano a tormentare i pensieri di molti. La band voleva lanciare un messaggio contro ogni violenza. Un messaggio che arrivasse, che convincesse finalmente ad ascoltare il popolo. Per la prima volta cantava nella formazione anche una giovanissima Fergie.

Il brano, scritto da Justin Timberlake coi rapper willi.i.am, Taboo e apl.de.ap, è una preghiera a Dio, al quale ci si rivolge chiedendo che fine abbia fatto l’amore. Ci si comporta come se a nessuno interessasse più nulla dell’umanità. Come se nessuno avesse mai avuto una madre che insegnasse certi valori. Attratti da tutto quello che possa provocare traumi, indifferenti rispetto a ogni dramma. Già nelle prime strofe la polemica contro l’invasione in paesi esteri: si dice esplicitamente infatti che si cerca di combattere il terrorismo altrove, ma gli Stati Uniti ce l’hanno in casa loro. Dunque, se si finge di non conoscere i pericoli di sette occulte e Klu Klux Klan per guardare solo all’estero, significa che è tutta una scusa per giustificare un certo razzismo. A quel punto la canzone fa l’affondo che lascia disarmato chiunque, perché la prende dal punto di vista psicologico. L’odio, si dice, porta alla follia, mentre l’amore ci fa essere padroni della nostra mente concedendoci di meditare. Ecco dunque il motivo per cui dobbiamo cercare solo amore. Da qui l’invocazione di aiuto a Dio, con un appello che mette in discussione anche valori rispetto a cui certi eventi disorientano: meglio porgere l’altra guancia (rischiando di non lasciare spazio a chi vuole attaccare) o mettere in pratica le teorie di democrazia che il mondo predica, ma non sa concretizzare?

E così via con una serie di frasi dense di significato, contro ogni egoismo e odio. “Invece di spargere amore, spargiamo animosità”, dice la canzone giocando con le parole e dando un senso profondo e diretto al messaggio.

Where is the love fu il singolo più venduto nel mondo nel 2003; attualmente si attesta al venticinquesimo posto nella musica di tutti i tempi. L’abbiamo canticchiato un po’ tutti quel ritornello pieno di serenità e leggerezza, ma a volte ci dimentichiamo il significato intenso della canzone.

Curiosamente fu primo in quasi tutte le classifiche mondiali (in Italia arrivò fino al terzo posto), ma non in quelle americane. Negli Stati Uniti Where is the love? arrivò solo all’ottava posizione. Niente di cui stupirsi, se si pensa che dopo l’11 settembre il governo americano proibì categoricamente di trasmettere in radio moltissime canzoni, tra cui quelle che (in ogni epoca) avevano espresso dissapori sull’operato della politica statunitense. Per fortuna, il popolo è molto più scaltro e sa comunque riconoscere i grandi successi a cominciare dai messaggi che lanciano. Where is the love? è ancora oggi una canzone purtroppo attuale. Bambini che soffrono e innocenti che muoiono ne sentiamo ancora troppi. Bisognerebbe ascoltare un po’ di più la musica. Lei è fatta con amore, forse qualche messaggio è ancora in grado di darlo.

Su questo link si può ascoltare la canzone con l’intero testo tradotto in italiano. Vale la pena ascoltarlo per fermarsi a riflettere una volta di più.

Massimiliano Beneggi