Sabato 14 (alle 20) e domenica 15 ottobre (alle 16) va in scena al Teatro Gerolamo di Milano Potevo essere io.

Arianna Scommegna, di casa al teatro Gerolamo, propone una delle sue interpretazioni più
apprezzate da pubblico e critica. Su testo di Renata Ciaravino, il racconto di una bambina e un bambino che diventano grandi partendo dallo stesso cortile. Due partenze, stessi presupposti.
Ma finali diversi e in mezzo la vita.

Uno spettacolo dedicato ai bambini che siamo stati e che non smetteremo mai più di essere,
dedicato, soprattutto, a chi è sopravvissuto ad un’infanzia della cui sacralità ha conosciuto ben poco. Chi racconta, Arianna Scommegna, è quella bambina: che cerca di capire insieme allo spettatore se queste due storie siano veramente differenziate o se siano stati due modi diversi di vivere lo stesso sconcerto.
“Potevo essere io” racconta una storia ma non è uno spettacolo di narrazione pura. Perché in
scena ci sono anche quelle persone-personaggi che hanno attraversato la vita dei due
protagonisti: un allenatore di kick boxing, una stella emergente del pop croato, un regista di film porno, una merciaia di Casal di Principe, una cartomante del quartiere di Niguarda… Lo spettacolo racconta tutto questo cercando la lievità, la commedia che irrompe nella tragedia.

Un allestimento scarno, le parole, pochi oggetti: il minimo indispensabile per una frontalità assunta senza mediazioni. Una sola concessione: le parole affiancate ad alcuni video, perché certe immagini evocano e insieme aiutano a non mentire. Non proiezioni a tutto schermo, ma accompagnamento intimo su supporti leggeri. Il bambino che eravamo è lì, sgranato in super 8, mentre guarda dal nono piano di un palazzo senza balconi intere distese di finestre, mentre una voce dice: “Girati, stiamo girando il filmino. Sorridi!”

Comunicato stampa ufficiale