Dal 14 al 26 novembre, al Teatro Piccolo Giorgio Strehler di Milano (MM Lanza), va in scena in prima nazionale La pulce nell’orecchio di Georges Feydeau, diretto da Carmelo Rifici

Scritta nel 1907 da un Georges Feydeau che stava vivendo un periodo di grande successo, La pulce nell’orecchio contiene tutti gli elementi che caratterizzano il vaudeville: burlesque, qui pro quo, malintesi, scambi di persona, tutti elementi che concorrono a dare vita ad un testo che la critica dell’epoca non esitò a definire pirotecnico. Rifici decide di misurarsi per la prima volta con la regia di una grande commedia tradizionale: pur mantenendo l’impianto originale del testo, rispettandone la vocazione, nel suo adattamento sottolinea lo spirito giocoso e selvatico della scrittura di Feydeau, ne cerca i piani nascosti, libera i singoli personaggi dal contesto borghese, valorizzando i ruoli femminili.

Carmelo Rifici

Una moglie, allarmata dal comportamento freddo e distratto del marito, sospetta che abbia un’amante. Per mettere alla prova la presunta infedeltà, tramite un’amica gli spedisce un’appassionata lettera d’amore anonima, in cui gli dà appuntamento in un albergo a ore, luogo in cui si recherà per vedere se il coniuge cadrà nella trappola. Ciò che accadrà in quell’albergo è un groviglio incredibile di situazioni folli e assurde: tutti fuggono e si inseguono, tentando disperatamente di salvare le apparenze, in un vortice di azioni e contatti che si complicano sempre più fino ad una clamorosa risoluzione finale.

Nella lettura registica di Rifici, l’azione scenica non si svolge in un albergo di inizio Novecento, bensì in una scenografia apparentemente semplice e lineare, priva di porte e dell’emblematico letto girevole, composta da decine di parallelepipedi e cubi di gommapiuma dai delicati colori pastello, in cui i personaggi – indossando costumi contemporanei dai colori vivaci – agiscono, si muovono, si celano, evocando un vivace gioco infantile.

Una nuova sfida registica per Rifici che, insieme a Tindaro Granata, ha lavorato anche a traduzione, adattamento e drammaturgia, facendosi accompagnare dai collaboratori di sempre: lo scenografo Guido Buganza, la costumista Margherita Baldoni, il light designer Alessandro Verazzi, il compositore Zeno Gabaglio. Rifici dirige un cast di interpreti dalla consolidata esperienza, Fausto Cabra, Tindaro Granata, Christian La Rosa e Carlotta Viscovo, insieme ai giovani attori Alfonso De Vreese, Giulia Heathfield Di Renzi, Ugo Fiore, Marta Malvestiti, Marco Mavaracchio, Francesca Osso, Alberto Pirazzini, Emilia Tiburzi.

“Negli anni recenti – si legge nelle note di regia di Rifici – il mio lavoro di indagine registica si è focalizzato sul tema del linguaggio e sulle sue ambiguità. La pulce nell’orecchio, in un certo qual modo, è una farsa sul linguaggio o, meglio, una farsa di linguaggi. Come con le grandi commedie di Shakespeare, siamo di fronte alla rappresentazione dei rapporti umani costruiti sulla sagacia delle parole ma, a differenza del grande autore inglese, Feydeau impone allo spettacolo una macchina comica perfetta. Un orologio di rara precisione che porta i suoi personaggi e il loro modo di parlare oltre il ‘gioco’ linguistico fine a sé stesso, di puro intrattenimento ed evasione, con lo scopo di estrapolarne il massimo potenziale teatrale e la massima ridicolaggine umana”.

Comunicato stampa ufficiale