Dal 16 novembre al 6 dicembre al Teatro Franco Parenti di Milano, torna un capolavoro della letteratura del ‘900: La leggenda del santo bevitore di Joseph Roth, lo spettacolo che Andrée Ruth Shammah ha pensato e realizzato per Piero Mazzarella nella stagione 2006-07.
A ricoprire il ruolo del protagonista Andreas Kartak, il Grande maestro Carlo Cecchi.

Si tratta della storia di un uomo, di un’esistenza perduta dietro alle occasioni della vita, ma, protesa fino alla morte verso l’adempimento di un dovere morale.
Portentosi colpi di fortuna, imprevedibili incontri, inaspettati guadagni, stupefacenti rinvenimenti che si dissolvono nell’alcool, sono raccontati con profonda e fragile umanità, da Cecchi, allo stesso tempo protagonista e narratore. La società e la storia non figurano, vivono nella mente dell’autore e appaiono attraverso proiezioni fantasmatiche, che rimandano lontano nel tempo, alla storia d’Europa, ma anche a quella dell’uomo, dei suoi desideri, delle sue traversie. Lo stesso bar dove si svolge la vicenda è una suggestione visiva.
Le immagini entrano nello spettacolo come memoria e fantasia, sostenute da una colonna sonora struggente che va da Stravinskij al jazz, dalle melodie yiddish e russe alla musica parigina.
Non c’è spazio per chiedersi che senso abbiano i fatti che accadono in scena, ma si percepisce la corposità dei temi ai quali alludono: l’identità, l’onore, l’assimilazione, l’isolamento, l’eros, la religione, la morte.
Comunicato stampa ufficiale