Questa settimana è partito The Floor – Ne rimarrà solo uno, il nuovo game show di Raidue in onda in prima serata, per il debutto eccezionalmente in un doppio appuntamento.

Alla conduzione Ciro Priello, coadiuvato dalla presenza del collega The Jackal Fabio Balsamo. Si potrebbe dire che già in questa accoppiata si trovino il bello e il brutto sostanziali del programma. In senso figurato.

Ma veniamo prima di tutto al programma. Il gioco è semplice e al tempo stesso dal meccanismo abbastanza innovativo. Ideato in Olanda e prodotto in Italia da Blu Yazmine, The Floor nasconde il suo scopo già nello stesso sottotitolo: Ne rimarrà solo uno. A giocare all’inizio del programma sono cento concorrenti, che via via andranno a diminuire puntata dopo puntata. Ciascuno di loro si presenta con una materia su cui è più preparato: le domande non sono certo complicate come quelle del Rischiatutto. Per capirci, non serve chissà quale cultura per riconoscere da una foto un ortaggio o uno sportivo come Marco Pantani. È comunque fondamentale avere una buona preparazione per poter rispondere in rapidità.

Funziona in questo modo: ogni concorrente è posizionato su una casella, quando viene chiamato dalla sorte a giocare può scegliere chi sfidare tra i concorrenti delle caselle di fianco, di cui conosce solo la materia. A quel punto parte la sfida a due: sullo schermo gigante compaiono delle foto e loro devono indovinare di chi o cosa si tratti, oppure devono rispondere ascoltando delle tracce audio. Si alternano in ogni risposta esatta, con il tempo che scorre inesorabile: hanno 45 secondi a testa e se non sanno la soluzione perdono tre secondi. Chi finisce per primo il tempo viene eliminato definitivamente dal gioco. Così il tabellone delle caselle si allarga un po’ come quello del celebre Campo minato (poi Campo fiorito) e si scremano i concorrenti lungo il percorso della trasmissione.

I fattori positivi di The Floor sono tanti. Anzitutto la ragionevolezza del premio: per vincere i 100 mila euro finali, non basta dire “18, la Calabria”, ma occorre guadagnarseli attraverso un percorso che presume una certa conoscenza unitamente a una prontezza di riflessi. Inoltre il gioco è avvincente, coinvolgendo facilmente anche il pubblico da casa. La maggior parte delle domande prevede una risposta secca, senza ricorrere alla solita scelta tra diverse opzioni. E poi c’è Ciro Priello.

Senza che ci si sia resi conto, negli ultimi anni è nato un nuovo conduttore giovane e capace. La sua qualità maggiore non è la comicità (allorché inesistente e sopravvalutata nei Jackal), ma la compostezza e chiarezza nel presentare giochi e concorrenti. Nella penuria di giovani presentatori, Priello sembra poter promettere bene, purché appunto non si fissi troppo nell’idea di voler far ridere.

I fattori negativi di The Floor cominciano invece con Fabio Balsamo. Sarà anche colto, ma davvero non si comprende quale ruolo debba interpretare: troppo spiritoso per essere il serio che sottolinea qualche curiosità, troppo sapientone per essere il guastafeste o buffone di corte.

Anche sulla durata di ogni singola puntata si potrebbe dire qualcosa. Tanto sono rapide le sfide, quanto si perde un po’ troppo tempo per raccontare il meccanismo del tabellone, con dei concorrenti che sembrano più che in altre trasmissioni desiderosi di apparire in tv prima di tutto.

Forse The Floor era più adatto, con una durata inferiore e senza troppi discorsi arzigogolati, a un presentale che determinasse un vincitore diverso ogni settimana. Ma va apprezzato un impegno che non accadeva da tempo: un nuovo quiz in prima serata. Ieri, che era giovedì, sembrava di tornare ai tempi di Mike.

Massimiliano Beneggi