Lo abbiamo caldeggiato a lungo: Carlo Conti non è solo il nome migliore tra quelli che circolavano da tempo, ma è in assoluto il nome più giusto per Sanremo 2025 e 2026.

L’unico ostacolo poteva essere nel tentennamento di Conti, che ovviamente ha dovuto riflettere parecchio prima di prendere in mano una kermesse che negli ultimi anni ha sempre prodotto tanti ascolti. Superato quel dubbio, non vi sono più problemi: nessuno più di Carlo Conti potrebbe portare avanti il lavoro da lui stesso cominciato (e orgogliosamente rivendicato stamane al Tg1). D’altra parte la prima volta che Conti arrivò al Festival era il 2015 e si arrivava da un flop clamoroso targato Fazio-Littizzetto. Si parlava addirittura di non rinnovare la convenzione Rai-Sanremo tanto era l’insuccesso di Fazio. La sfida era pericolosissima, ma Conti la vinse. A maggior ragione, perché non accettare oggi che il Festival gode di ottima salute?

Carlo Conti è l’uomo giusto per tanti motivi: ha competenza musicale da vendere, è professionale e non si perde in tempi morti inutili per allungare il brodo (addio Jalisse alle 2 di notte, addio Ballo del Qua Qua con John Travolta, addio cast di 30 canzoni: a nessuno mancherà nulla di tutto ciò). Inoltre Carlo Conti piace al pubblico adulto come ai più giovani, che senz’altro si sarebbero rispecchiati di più in un De Martino o in un Cattelan, ma senza essere presi per mano ad ascoltare la musica: al centro ci sarebbe stato lo show e la necessità di quei conduttori di esaltare se stessi più delle canzoni.

Con Carlo Conti spariranno le promesse mai mantenute di Amadeus, molto probabilmente tornerà Sanremo Giovani (inopinatamente cancellato da Amadeus). Conti fu il primo a introdurre le cover nella gara, facendole diventare parte integrante del voto finale. Questo è il punto magari da rivedere, insieme al sistema di televoto, che rovinò il suo ultimo Festival nel 2017 eliminando Al Bano, Ron, D’Alessio prima della finale. A proposito, con Conti tornerà l’eliminazione, tolta da Amadeus? Scelta rischiosa, perché potrebbe fare optare per scelte diverse ai veri Big: tuttavia, Sanremo è da sempre un grande rischio per i cantanti. Ora che hanno capito di potere salire su quel palcoscenico senza rovinarsi la carriera, anche l’eliminazione potrebbe aiutare a un percorso a cui ormai siamo disabituati.

Massimiliano Beneggi