E’ stato il primo a confermare la sua presenza, è da sempre un grandissimo poeta, uno di quelli che solo a citarne il nome viene da togliersi il cappello e prolungarsi in ripetuti applausi: Amedeo Minghi domenica sera sarà al Teatro Nuovo di Milano per la sesta edizione di “Buon compleanno Mimí”. Non vi è dubbio che l’emozione sarà tantissima per un cantautore come lui che sa raccontare storie leggendo nell’anima delle persone come sapeva fare Mia Martini con la sua grinta e la sua voglia di gridare al mondo una rabbia contro le ingiustizie.
Minghi, che mosse i primi passi tra i grandi con Franco Califano negli anni ‘70, scrisse per Mimí “Ma sono solo giorni”, brano che ascoltiamo anche qua e che speriamo di riascoltare cantato da lui domenica sera.
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Sarà una festa quella del 23 settembre, una festa di compleanno a tutti gli effetti, con tanti invitati da Leda Berté e Vincenzo Adriani che da sempre curano quello che è uno degli eventi più ricchi di musica dell’anno, dove le cover delle canzoni di Mimì si accompagnano ai successi di ogni singolo artista. Nel caso di Minghi la scelta anche per il suo brano sarà particolarmente vasta: da “1950”, eliminata a Sanremo nel 1983, Festival in cui del resto arrivò penultima una certa “Vita spericolata”, passando per “La vita mia”, “Cantare é d’amore”, “Un uomo venuto da molto lontano”, dedicata a Giovanni Paolo II, fino alla celebre “Vattene amore”, una di quelle che al pari di “Nel blu dipinto di blu” può vantare un secondo titolo non ufficiale ma imposto dalla cultura popolare che ha sempre amato questa canzone fino a farla chiamare “Trottolino amoroso”. Un cantautore vero, un Maestro dalla voce inconfondibile, che non urla ma sussurra i sentimenti con eleganza e infinita poesia. Romantico, talvolta malinconico e con una rabbia che è motore di una vita che si ama e si loda in ogni istante, come amava fare Mia Martini. Uno che sa cantare il vero senso della vita
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