Siamo giunti al 1992. Dovrebbe condurre, sotto l’organizzazione di Adriano Aragozzini, Renzo Arbore, che invece poche settimane prima si defila. Aragozzini decide di puntare sull’usato sicuro: Pippo Baudo, al suo quarto Festival. Le Novità in gara sono 18, divise in tre serate. Nella serata finale di sabato sono in nove, e il vincitore viene proclamato a pochi minuti di distanza da quello dei Big. Vince ancora una volta un toscano, questa volta in duetto: Non amarmi di Aleandro Baldi e Francesca Alotta è ancora oggi uno dei brani più amati in ogni karaoke. Struggente canzone il cui titolo dice tutto del resto, che tuttavia non riuscirà a essere un trampolino di lancio per la cantante calabrese. È un’edizione particolarmente ricca di brani che si ricorderanno (cosa più unica che rara per i Giovani): impossibile dimenticare Brutta di Alessandro Canino che tuttavia non va oltre il sesto posto con la canzone che parla di un’adolescente alle prese con le insicurezze della sua età. Gli Statuto non vincono come promesso nella canzone Abbiamo vinto il Festival di Sanremo ma regalano colore e vivacità con il brano che porta allegria all’Ariston. Lorenzo Zecchino con Che ne sai della notte, gli Aeroplanitani con Zitti zitti, quindi Bracco Di Graci (Datemi per favore) e Gatto Panceri (L’amore va oltre) rappresentano belle ma troppo fugaci presenze che pure non dimentichiamo a distanza di anni, ma quest’anno edizione passerà alla storia per il secondo posto di Irene Fargo che torna tra i Giovani facendosi notare con Come una Turandot, che cita dichiaratamente l’opera, e per il terzo posto di Alessandro Bono, un ragazzo che dopo un anno morirà di Aids, in coppia col veterano Andrea Mingardi in Con un amico vicino: un signore dà consigli d’amore a un giovane e gli racconta come le generazioni non siano poi così longtano se non sulla carta di identità. Eliminata una futura vincitrice del Festival: Tosca cantava Cosa farà Dio di me, ma nessuno si era accorto di lei. Massimo Modugno, figlio del plurivincitore Mimmo, non convince abbastanza le giurie con Uomo allo specchio e non va oltre l’ottavo posto.

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Il 1993 regala tre nomi sul podio che faranno la storia della musica: la vittoria va a una tímida ragazza romagnola che si chiama Laura Pausini. Canta la famosa storia di Marco che non torna più e lei si danna l’anima pensando a lui: è ovviamente La solitudine. Al secondo posto Gerardina Trovato, Ma non ho più la mia città, al terzo Nek con una canzone, In te, sul delicato argomento dell’aborto: ci si ricorderà di questa partecipazione solo dopo che la carriera sarà già esplosa quattro anni dopo. Torna, e arriva quarto, Bracco di Graci che canta Guardia o ladro, e viene sfornata la novità Tony Blescia, Quello che non siamo. Il Festival è nei suoi anni d’oro, e ogni edizione emergono cantanti nuovi che daranno lustro alla musica.

LAURA PAUSINI - RETRO 1993 - LAURA PAUSINI,VINCITRICE CATEGORIA NUOVE PROPOSTE DEL FESTIVAL DI SANREMO 1993