Sanremo 2019, quello di Raiuno si è appena concluso, ora comincia quello delle radio e dei dischi, la cui durata è sempre variabile tra gli uno e i cinque mesi. Quest’anno di bella musica ce n’è stata tanta, e si potrebbe godere tranquillamente di quella che abbiamo appena ascoltato, ma è inevitabile che si parli già di Sanremo 2020 e della sua conduzione.
Claudio Baglioni, in maniera molto simile a Morandi nel 2011, ha detto di prendersi una pausa di riflessione perché gli piacerebbe ripetere l’esperienza con degli accorgimenti (ha già detto che tornerebbe a un cast di 20 canzoni e che sarebbe opportuno dare la parola al solo televoto se si volesse dare un riscontro unicamente popolare alle classifiche). Si è insomma candidato con riserva il Claudione nazionale, dicendosi troppo stanco ora per potere dare una risposta a caldo in merito alla sua direzione artistica il prossimo anno. La verità è che sulla domanda ha glissato anche la direttrice di Raiuno, nessuno ha offerto a Baglioni la prossima edizione, e probabilmente non c’è nemmeno tutta questa intenzione di farlo dopo le polemiche suscitate. Quindi, se con Morandi si poté aspettare fino a che, a dicembre, non confermò la sua presenza creando non pochi disagi nell’organizzazione dell’ultimo minuto, la sensazione è che si lasci fermentare per qualche mese la riflessione di Baglioni nei suoi concerti che inizieranno tra pochissimo e ampiamente sponsorizzati in questo Festival, per poi dire “Abbiamo bisogno di sapere subito chi farà Sanremo, quindi dobbiamo fare altre scelte”.
E allora chi farà Sanremo 2020? Sicuramente si vuole evitare il comico dopo l’esperienza di quest’anno:meglio un conduttore brillante, che sappia tenere viva l’attenzione, entusiasmare, ma che sappia fare il mestiere di chi deve tenere le redini di un grande Festival. Stile Baudo, come abbiamo rivisto nel video della premiazione del 1993 (Clicca qui per leggere l’articolo e vedere la differenza con l’imbarazzo del 2019). In pole position il conduttore di casa Rai, Amadeus, molto apprezzato dai vertici che vorrebbero un conduttore istituzionale e degno della liturgia sanremese. Amadeus potrebbe fare anche il direttore artistico. Un’idea che non sembra completamente tramontata è quella di affidare il Festival a qualcuno che lo vinse, ovvero Massimo Ranieri, già molto vicino proprio nel 2012. Potrebbe avere lo stesso ruolo di Baglioni, con la caratteristica di potere essere maggiormente presentatore, lui che di spettacolo e di teatro se ne intende. Il sogno, però, è sempre e solo Fiorello. “A Sanremo sfotterebbe i cantanti”, ha sempre detto Baudo in passato, ma ora che Fiorello ha una maturità maggiore potrebbe anche svanire quell’effetto eccessivamente comico. E allora potrebbe essere nella direzione artistica e condurre, magari con una brava presentatrice giovane. In Rai molto Francesca Fialdini, già molto apprezzata allo Zecchino d’oro, ma la scelta andrebbe quasi certamente allo stesso Fiorello.
Molto più lontane le possibilità di un prestito da casa Mediaset: quasi impossibile quindi vedere Bonolis o Gerry Scotti. Albano e Pupo che, in momenti differenti, si sono candidati come successori di Baglioni, non sembrano per ora essere presi in considerazione, anche se un paio di anni fa la suggestione Albano e Romina fu forte. A quel punto, però, sarebbe bello dare ad Albano solo la direzione artistica e affidare la conduzione a un grande elegante signore dello spettacolo di eccezionale verve. Noi proponiamo Gigi Proietti. Vi piacerebbe?
Massimiliano Beneggi