Enrico Nigiotti non è certo nuovo a questi brani melodici che mettono a nudo i suoi sentimenti, ma per il suo debutto tra i Big davanti alla platea sanremese ha scelto di impressionare con Nonno Hollywood. Per noi è stato in assoluto il migliore insieme a Ultimo (Clicca qui per leggere le nostre PAGELLE), per la classifica finale è solo dodicesimo.
Si porta a casa però, oltre al Premio Lunezia, la soddisfazione degli applausi e dell’affetto del pubblico. Ora tutti conoscono il suo Nonno Hollywood, e giustamente Enrico si è commosso la sera della finale dopo l’esibizione che lo ha visto ricevere una grandissima ovazione. Ci siamo immaginati un po’ tutti quei piccoli dettagli dei nostri nonni, che anche se non sono più qua fisicamente ci sono sempre nel nostro animo. E a chi non è successo di non prendere sonno e lasciarsi accompagnare dolcemente dal ricordo dei propri cari durante la notte. Si dice che il passato non possa tornare, ma Nigiotti con questo brano crea una magia e il dialogo con suo Nonno é più vivo che mai, in piena malinconia. Non è solo una canzone molto personale e intimistica, però, bensì anche un confronto tra il passato e il presente, tra due generazioni differenti, con quella attuale che sembra fare mea culpa per la genuinità che non ha avuto il coraggio di ereditare da quella passata. Non si parlano più i dialetti, i centri commerciali sono il vero punto di ritrovo.
Quella frase, la ricchezza sta nel semplice, dovrebbe essere incisa su tutti i libri di poesia, affinché i ragazzi possano farla loro e comprendere i veri valori della vita: siamo ostaggi di una rete che non prende pesci ma prende noi. Invece oggi, denuncia Nigiotti, siamo intenti a riporre l’attenzione su altre cose, sull’apparenza, che ci distrae fino a non accorgerci che un ponte sta per crollare e dover versare lacrime di coccodrillo solo a tragedia avvenuta. C’è moltissimo in questa poesia intensa di Enrico Nigiotti, ragazzo d’altri tempi che vede nell’epoca di oggi il secondo tempo di una finale che ha rovinato tutto quello che di buono è stato fatto prima. Il magone è tanto alla fine di questa canzone con cui ci si lascia trasportare dalla voce rotta dal pianto di Enrico. Un bellissimo brano quindi, interpretato venerdì con un altro ragazzo d’altri tempi, Paolo Jannacci. Da aprile inizierà il tour di Nigiotti, che partirà da San Benedetto del Tronto per toccare Bologna, Firenze, Genova e Napoli, ma presto ai aggiungeranno altre date. Ecco qui sotto il video dell’esibizione di venerdì con Jannacci e il testo di Nonno Hollywood.
https://m.youtube.com/watch?v=5LCpBkIISnk
Certe cose fanno male
Mica le puoi trattenere
Non c’è modo di cambiare quello che non ti va bene
Dicono che con il tempo tutto quanto passa… ma quand’è che passa!?
Perché non mi passa…
E ricordo proprio adesso ogni volta che ridevi,
Ogni volta che per strada ti fermavi e litigavi con la gente che agli incroci ti suonava il clacson…
Nonno mi hai lasciato dentro ad un mondo a pile
Centri commerciali al posto del cortile
Una generazione con nuovi discorsi
Si parla più l’inglese che i dialetti nostri
Mi mancano i tuoi fischi mentre stai a pisciare
Mi manca la Livorno che sai raccontare
Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non dormirò
Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non lo so
Quanto è bella la campagna e quanto è bello bere vino
Quante donne abbiam guardato abbassando il finestrino
La ricchezza sta nel semplice… semplice…
Nel semplice sorridere in un giorno che non vale niente
Sembra un po’ il secondo tempo
Di una finale da scordare
Come un taxi alla stazione che non riesci a prenotare
Siamo ostaggi di una rete che non prende pesci… ma prende noi
Nonno sogno sempre prima di dormire
Cerco di trovare un modo per capire
Corriamo tra i sorrisi dei colletti «giusti»
Ma se cadiamo a terra poi son cazzi nostri
La vita adesso è un ponte che ci può crollare
La vita è un nuovo idolo da scaricare
Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non dormirò
Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… Non lo so
E quindi…
Mi tengo stretto addosso i tuoi consigli
Perché lo sai che qua non è mai facile
Per chi fa muso contro, ancora
E quindi
Per ogni volta che vorrò sentirti
Chiuderò gli occhi su questa realtà
Nonno mi hai lasciato dentro ad un mondo a pile
Una generazione che non so sentire
Ma in fondo siamo storie con mille dettagli
Fragili e bellissimi tra i nostri sbagli
Mi mancano i tuoi fischi mentre stai a pisciare
Mi manca la Livorno che sai raccontare
Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non dormirò
Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non dormirò
Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non lo so
Massimiliano Beneggi