Si potrebbero raccontare tanti concerti, che noi puntualmente ogni settimana vi rammentiamo, perché la musica unisce come nessuna altra arte è in grado di fare, e libera emozioni facendoci sentire più leggeri: si potrebbero raccontare tanti concerti e per ognuno ci sarebbe qualcosa di importante oltre alle più intime sensazioni vissute. Ora come ora, però, non ce ne vogliano altri, nessuno in questo momento potrebbe essere in grado di fare un concerto come i The Giornalisti. Ecco perché.
Ventiquattro canzoni in scaletta, due album svisceprati lungo un’ora e mezza di spettacolo, tanta musica ballabile e cantabile. E già questa, visti i tempi, è una notizia. Tommaso Paradiso parla al pubblico scherzando tra una canzone e l’altra, senza toccare temi politici, sorseggiando acqua tonica, invitando due ragazze sul palco a cantare con lui Da sola in the night voce e chitarra come in una festa dove c’è quello che fa divertire col karaoke gli amici. Solo che gli amici sono migliaia, tutte anime unite ieri sera al Forum di Assago dopo aver dovuto acquistare i biglietti tempo fa ed essersi accontentati di questa data rinunciando a quelle di ottobre, anche quelle andate sold out.
Questa nostra stupida canzone d’amore, Riccione, Completamente, New York, Felicità puttana: cinque hit di assoluto successo chiudono con un entusiasmo mai visto il concerto che nessun altro potrebbe fare. Sono loro i fenomeni musicali del momento, ogni canzone diventa un successo, tutte le parole sono destinate a diventare tormentoni impossibili da leggere senza intonarle su quelle musicalità anni ’90 che Paradiso & co hanno saputo rilanciare. Pochi effetti di luce, a parte palloncini enormi che ricordano la parola Love, titolo dell’album oltre che di un brano in esso inserito, tantissimi applausi per un gruppo che con violini e coriste diventa ancora più incisivo.
Nessuno come i The Giornalisti, in questo momento la musica italiana è nelle loro mani. Senza ancora mai passare da Sanremo, i The Giornalisti sono arrivati dove volevano. Non solo: in ogni concerto esiste ormai quell’odiosa abitudine di lasciare cantare il pubblico, specie sulle note più alte. Non così Paradiso che, con sincerità morale, fa sfogare i fans con una strofa e un ritornello a cappella per poi ricominciare tutta la canzone con la sua voce. E sembra di sentire un disco tanta è la sua perfezione. Perché funzionano così bene? Perché sono romantici, orecchiabili e sembra sempre che l’estate sia alle porte con loro. C’è bisogno di questo nella vita. L’overture finale, che è poi quella che apre l’album, resta una di quelle perle a cui nessun altro ha pensato negli ultimi tempi. Quando funzioni e hai il pubblico dalla tua, vengono anche quelle idee e intuizioni che ti rendono ancora più forte: qualità che la trap può solo sognare.
Massimiliano Beneggi