Eravamo già soddisfatti così: Mina e Fossati insieme per un album di grandissimo prestigio. Ci sarebbe bastato questo per dare sollucchero a un autunno privo di brani musicali degni di nota. E invece ecco il capolavoro. Venerdì scorso, prodotto da Sony Music, è finalmente arrivato il nuovo album MinaFossati: dodici canzoni interpretate magistralmente dalla Tigre di Cremona sulle parole del collega che otto anni fa aveva deciso di appendere la penna al chiodo. E invece, grazie a Dio, non lo ha fatto definitivamente, mettendoci anche la voce, convinto da Mina (e dalla moglie che aveva minacciato il divorzio nel caso in cui non avesse scritto per la collega). Si potrebbe pensare che sia un tantino fuori moda chiamare la più grande voce italiana di sempre Tigre di Cremona, perlomeno ora che la Zanicchi non è più chiamata Aquila di Ligonchio e Milva la Pantera di Goro: invece ha ancora un senso questo appellativo. Perché Mina è da sempre, e rimarrà eternamente, la tigre della nostra canzone. Graffia coccolandoci con la sua voce sicura e inconfondibilmente potente, con cui aggredisce dolcemente le parole. Di cui le note sono solo il vestito naturale, e Mina sa giocarci e danzarci sopra con la sua voce come nessun altro. Tanti generi differenti in questo album, ma fondamentalmente due artisti indiscutibilmente riconoscibili a lontananze siderali. Tex Mec è un sublime prodotto talmente bello che potrebbe essere esso stesso un sinonimo di musica, se non il suo aggettivo più descrittivo a chi ci chiedesse cosa sia l’arte delle sette note.

Basterebbe il primo singolo estratto, Luna diamante, a giustificare quanto stiamo dicendo. Un brano intenso che racconta di una donna che vuole ancora essere l’oggetto del desiderio dell’uomo che ama e con cui si è spezzato qualcosa. La sua vita si è appiattita senza quell’amore che vuole riscoprire dolcemente in una notte di mezza luna talmente romantica da essere malinconica per chi non può godere di quel sentimento. Un amore probabilmente a senso unico, sul quale lei ha deciso però di puntare ancora, almeno per un’ultima volta.

Le parole delicate e poetiche di Fossati ancora una volta non sono un rebus da risolvere: sono tutte lì, a descrivere ogni momento che vuole farci vivere. Arie musicali che non urlano ma lasciano sussurrare alla voce più potente parole d’amore quasi in un grido disperato per ritornare al sentimento originario: un capolavoro che si distingue tra tanta musica uguale, che vuole pedissequamente somigliarsi a ogni costo. Ecco qui sotto il testo e il video di Luna diamante, colonna sonora dell’ultimo film di Ozpetek.

Massimiliano Beneggi

Non voglio ballare
c’è solo mezza luna stanotte
niente può accadere
perfino lontano da niente succede qualcosa
ma non qui
Mi serve qualcuno
Che pensi a me come si pensa a una sposa
Allora portami a casa
Dove eravamo rimasti
La gente parlava e beveva
L’amore era quasi innocente
C’è una luna turchese e diamante stanotte
Che può spezzarmi il cuore
Tu con le tue mani
Io con i miei occhi
Con la mia bocca
Tornando a casa
Aiutiamoci a ricominciare
Vestita come una signora
Solo per farmi amare!
Ma non sono sicura
Che non sia tardi stanotte
Per tutti e due
E tu perché non parli?
Una parola sospenderebbe il mio rancore
Io non so più quello che dico
Umiliata in silenzio

Forse… strappata dal mio sentimento
So, so che anche in piena luce
Saresti il mio primo pensiero
Fin troppo vivido e forte
Come il bagliore del giorno
Ho dato troppa importanza a questo amore
E c’è una luna turchese e diamante stanotte
Che ferirebbe ogni cuore
Si, sono triste e mi manchi
Anche se ti cammino accanto
Sempre caro sei stato al mio dolore
Dammi solo un po’ d’acqua
Perché ho aspettato tanto
Perché ho vissuto sempre
Tra speranza e incertezza
Per poi tornare da te
E tu luce di luna d’acciaio e diamante
Che dal cielo spezzi i muri e le catene
Guarda questo mio amore così cieco e costante
Senza quasi ragione, che si possa capire
Se i giorni da adesso, cominciassero di nuovo!
Che importerebbe tutto quello che ho detto
Non è tardi stanotte
Nemmeno per me