Quarta serata del Festival di Sanremo. Durerà fino alle 2, stavolta già lo sappiamo e siamo preparati a uno show interminabile.

GASSMANN LA SPUNTA

Marco Sentieri ha uno dei brani più significativi, parlando di bullismo. Meriterebbe di vincere tanto quanto Tecla, la sedicenne che parla di violenza sulle donne. E ovviamente i due si devono sfidare subito tra loro. Leo Gassmann non è perfetto nell’esecuzione un po’ esagerata e sguaiata, ma la canzone è bella e lui ha un cognome. Gli basta per battere il favorito Fasma. Restano quindi Gassman contro Tecla: parte un televoto flash degno dei regolamenti inventati all’ultimo da Signorini & co, che riduce la gara delle Nuove Proposte a un reality. Un quarto d’ora di attesa annunciato, inframezzato dalla pubblicità e da Fiorello che fa lo show vestendo con la maschera del Coniglio Carlucci de Il cantante mascherato. Tolta la maschera, ha ancora la parrucca di Maria De Filippi. Ancora con le battute sugli ismi, niente di nuovo ormai, eppure fa ridere e rilassa. Fiorello é unico quando fa Fiorello, capace come nessun altro, nonostante i tentativi di imitazione, di cantare Montagne verdi sulla musica di Generale. Quindi la proclamazione: con il 52% di voti, Leo Gassmann vince tra le Nuove Proposte come annunciato, sebbene alla vigilia del Festival sembrasse fin troppo scontata la sua vittoria. Era dato a 10 dalla Snai.

PARTE JANNACCI, POI ARRIVA FERRO…

Alle 22.03 si parte con la gara: Paolo Jannacci migliora l’intonazione ma appare troppo emozionato per valorizzare come dovrebbe la sua dolce canzone dedicata al figlio. Nemmeno il tempo di cominciare con i Big, ecco che arriva il Big Jim con il ciuffo di Tin Tin: Tiziano Ferro propone uno dei suoi ammorbanti medley dove non si capisce cosa diamine abbia da ammiccare con lo sguardo al suo pubblico. Si arruffiana Fiorello, dopo averlo attaccato pubblicamente per due giorni, ricordando un karaoke dove cantava Finalmente tu. La interpretano insieme: inutile, l’originale è sempre più credibile del Big Jim che ride e arrossisce in maniera scomposta al bacio sulla bocca di Fiorello.

CLERICI PRIMA CO-CONDUTTRICE DELL’EDIZIONE

Antonella Clerici non è mai sobria ma è estremamente elegante nel suo largo abito rosso. Anche lei ha spazio per uno sketch con Amadeus. Di Fiorello ce n’è però già uno sul palco, inutile provare a eccedere. La Clerici, per il resto, sa essere finalmente una donna professionale e professionista: è la prima vera co-conduttrice dell’edizione.

Con Dua Lipa il Festival torna a respirare l’atmosfera degli ospiti internazionali tanto amati nell’era di Pippo Baudo: mancava la straniera in bikini ad allungare gli annunciati tempi lunghi della serata.

I BIG

Quindi nell’ordine finalmente Rancore, Giordana Angi (ascoltate le parole, ha una delle migliori canzoni ma la melodia arriva dopo qualche ascolto), Gabbani (come la maglia rosa del Giro d’Italia diventa sempre più forte in virtù della classifica), Gualazzi (che trasforma l’Ariston in un piano bar brasiliano), Anastasio (qualcuno ci dovrà spiegare sulla base di cosa veniva considerato il favorito una settimana fa).

IL PASSO INDIETRO

In mezzo un tenerissimo bacio di Amadeus ai genitori seduti in platea timidamente a guardarli. Quando arriva Francesca Sofia Novello è scontata quanto d’obbligo la gag sul passo indietro: Amadeus ha una bomboletta spray e con quella segna la linea del passo indietro sul palco. Lei è talmente brava e famosa per il suo talento che quando presenta tiene il tempo delle sue parole con le manine come i bambini che imparano a leggere.

Elodie sembra più sicura del suo brano Made in Mahmood: lei è diventata bionda, la sua direttrice d’orchestra ha i capelli viola. La totale normalità non è mai contemplata?

ARIDAJE CON TITTI

Alle 23.19 torna, salutando Amadeus con entusiasmo come se non si incontrassero da mesi, Tiziano Ferro. Negli ultimi giorni abbiamo visto più lui del nostro vicino di casa, ma ogni volta che entra in scena è come se si volesse incentivare a un certo stupore nell’ascoltarlo. Non si capisce perché uno che rovina tutte le canzoni altrui (anche Portami a ballare) debba essere considerato Il Cantante italiano per eccellenza. In ogni caso ce l’ha fatta: è a Sanremo da ospite per cinque sere senza avere mai gareggiato in carriera, e ora canta agli orari che vuole dopo aver puntato i piedi.

RIKI SOTTOVALUTATO. SHOW DI RENIS

Tocca a Riki, elegante con un occhiale inedito: la sua canzone è dolcemente malinconica e romantica e ha un sapore anni ‘80 che incanta ma sembra essere sottovalutato in questo Sanremo.

Quindi è il momento di un nuovo ospite: Tony Renis duetta con Fiorello (che commuove quando imita Mike) in Quando quando quando. Non aveva un bel ricordo dell’Ariston Tony, dopo quell’edizione del 2004 (di cui lui stesso rivendica le rivoluzioni) organizzata da lui e boicottata da tutte le major: dopo questa esibizione sicuramente si ribalta anche il suo sentimento verso Sanremo. I due si divertono e sono all’altezza dei grandi crooner americani in un vero show assoluto: uno canta, l’altro dirige l’orchestra.

MOLLICA

Siamo a mezzanotte (e tutto va bene, tranne l’orario che però aiuta sempre lo share, tra qualche minuto in tv o ci si guarda Sanremo o ci si becca un esaltante film francese). Non siamo nemmeno a metà gara, ma il Teatro Ariston deve prima tutta la sua stima e gratitudine a Vincenzo Mollica, lo storico giornalista del tg1, che dopo 39 Festival e tante inimitabili interviste, andrà in pensione. Standing ovation per lui: una delle più sincere, meritate e affettuose di sempre.

È la volta di Ghali: anche per lui c’è tempo per una gag comica. Tutto bellissimo, sì, ma i Big dove sono?? Le canzoni non le sta ascoltando nessuno se non gli addetti ai lavori.

ACHILLE LAURO GENIO

Si riparte in ordine con Diodato (intenso e convincente), Irene Grandi (tornata ai livelli che le competono), Achille Lauro (questa sera vestito come La Divina Marchesa, è decisamente la rivelazione istrionica anche di questo Festival), Piero Pelù (padrone del palcoscenico con una bella canzone).

UNA TATA PER AMADEUS JR?

Gianna Nannini è l’ospite insieme a Coez. Cantano Motivo: intanto all’una di notte mi assale un dubbio. Per quale motivo il figlio di Amadeus ha sempre quella faccia svogliata in prima fila? Non si poteva trovare una baby sitter per lui ed evitargli tutto questo? Si scherza ovviamente, è anzi bellissima questa unità familiare che lì lega per tutta la settimana. La Nannini intanto stona un po’, ma non fa più notizia.

Magistrale Tosca, Zarrillo sempre più sicuro nei suoi falsetti, Junior Cally meno inutile di quel che si immaginava, Le Vibrazioni ormai effetto Modá sono convincenti. Le canzoni iniziano a piacere sempre di più: sarebbe stato bello ascoltarle in orari decenti.

IL COLPO DI SCENA

Levante non è all’altezza delle aspettative, sebbene l’interpretazione non si discuta. Alle due meno un quarto il colpo di scena: Morgan cambia il testo della canzone insultando Bugo per essere sul palco solo per merito suo. Bugo abbandona il palco. Fiorello riesce a stemperare gli animi ma è chiara la tensione dietro le quinte.

Tocca a Rita Pavone svegliare l’Ariston col suo rock, e ci riesce alla grande. È sempre lei la più cazzuta. Nigiotti non è supportato da un brano importante, la Lamborghini fa persino tenerezza nella sua eterna emozione di questi giorni, e tutto sommato pure orecchiabile questa Carrá del 2020. Masini è l’ultimo a cantare: ed è giusto così, come quando in discoteca mettono la canzone più noiosa per farti uscire.

UFFICIALE LA SQUALIFICA.

Morgan e Bugo? Squalificati. I capricci e le arroganze non pagano: la loro defezione era annunciata già ieri con le cover, ora si concretizza così. Alle 2.30 potevano anche dirci che il figlio di Amadeus aveva trovato una baby sitter per domani, non ci saremmo strappati i capelli, figuriamoci per questa squalifica. La Novello, donna invisibile della serata, suona al pianoforte: sa fare qualcosa, bravissima. Noi ormai non sappiamo più come si dorma. Ci ritiriamo, come Bugo. Tra qualche minuto in montagna si va a funghi.

Massimiliano Beneggi