L’emergenza Covid-19 sta portando a una crisi in tutti i settori. Lo spettacolo è sicuramente uno di quelli che più ne sta risentendo. Parliamo oggi della musica: il mondo canoro continua a fare compagnia sui social con tanti live e pochissimi nuovi brani che in molti casi devolvono i ricavi in beneficienza (nel caso di Rinascerò, rinascerai di Facchinetti, la Siae ha addirittura rinunciato ai diritti). Nessuno quindi, complice la sua costante presenza nella nostra vita in quarantena per tenerci uniti sotto le sette note, se ne sta davvero accorgendo, ma anche la musica è in netta crisi.
La mancanza di nuovi brani fa sempre da traino sugli ascolti in streaming, in calo anche per la mancanza di mobilità. Le statistiche IFPI confermano infatti che chi ascolta la musica sulle piattaforme lo fa quasi sempre in auto (quasi l’80%) e più del 40% di questi è nello specifico sulla tratta casa-lavoro.
La vendita del cd è sotto del 20% rispetto al 2019 fino a questo momento, mentre al momento il vinile regge ancora in virtù dei buoni numeri di inizio anno e si attesta a un +7%. Ovviamente i dati peggioreranno, anche perché non solo i negozi sono chiusi e diventa impraticabile anche l’acquisto on line del disco fisico, ma anche le case di registrazione sono chiuse e quindi la produzione artistica è sospesa. Tutto si rimanda ormai nei mesi a venire, ma è evidente che questo comporta comunque una perdita enorme: impossibile immaginare un rientro con tutti gli artisti a registrare i nuovi album che non hanno fatto in queste settimane. Ed è impensabile anche che gli italiani acquistino dieci cd in una volta appena finta la quarantena. Ci saranno delle priorità. La musica è in crisi, i concerti rimandati (o definitivamente saltati) fanno riflettere sui dati impietosi che si potrebbero contenere in virtù del Bonus cultura che ha generato ricavi per 20 milioni di euro nel 2019 e che si vuole infatti estendere anche ai ragazzi nati nel 2001.
Quando si ritornerà dalla quarantena, il patrimonio culturale italiano dovrà essere la prima risorsa da cui ripartire. In tal senso, è necessario che il governo possa fare qualcosa perché la nostra musica e la nostra arte siano sempre agevolati.
Massimiliano Beneggi