Un altro grande appuntamento di teatro questa sera in onda su Rai 5 alle 21.15 (e come sempre riguardabile su Rai Play): Ragazzi di vita di Pasolini, riletto dalla regia di Massimo Popolizio. Ecco il comunicato Rai dello spettacolo che andò in scena anche al Piccolo di Milano la scorsa stagione.

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Un palcoscenico nudo, pochi oggetti di scena, 19 ragazzi di vita pasoliniani, interpreti di esistenze genuine e spregiudicate. È lo spettacolo “Ragazzi di vita” messo in scena da Massimo Popolizio nel 2018, con l’adattamento drammaturgico di Emanuele Trevi. Tra gli interpreti dello spettacolo, Lino Guanciale e un folto gruppo di giovani attori. Il romanzo, il primo edito del “poeta corsaro” Pier Paolo Pasolini, quando comparve nel 1955 diede scandalo con le sue storie di povertà e disperazione, in cui ragazzi nati orfani d’innocenza riversavano per le strade le loro vitalità emarginate. Il Lenzetta, il Riccetto, il Caciotta: ragazzi delle borgate di periferia che parlano in dialetto romanesco e trascorrono le loro giornate alla ricerca di qualche soldo e nuovi passatempi. I “ragazzi” di Pasolini sono personaggi emarginati dalla città normale, degna e patinata.

 

Agguantano la vita a piene mani e la respirano a pieni polmoni, in un universo di fibrillazioni e vitalità anarchiche che è totalmente altro rispetto ai contesti borghesi, ai microcosmi protetti e istituzionali di lavoro o scuola. In questo allestimento, scrive Trevi: “da una parte ci sono i ragazzi immersi in quello che fanno, e incapaci di vedere oltre alle immediate contingenze che li tengono impegnati. Dall’altro c’è questo straniero che li spia, e che a differenza di loro vede tutto, parla di Roma come se la sorvolasse come un uccello rapace o un drone. Ma non si accontenta di rimanere lassù. È attratto dal basso, dove brulicano le storie. E in queste storie è sempre presente, perché è lui a farle iniziare, a colmarne le reticenze, a rimetterle in carreggiata quando i loro protagonisti sembrano dimenticarsi di quello che stavano facendo e dicendo”. Spettacolo registrato nel gennaio 2018 al Teatro Argentina di Roma con la regia televisiva di Marco Odetto.

Comunicato stampa RAI