Straordinaria icona di italianità mediterranea, attrice amatissima anche all’estero. Maria Grazia Cucinotta è per il nono anno la madrina del MareFestival che comincia oggi giovedì 23 luglio e si chiude domenica 26 a Malfa nell’isola di Salina.
Delicata e mai fuori dalle righe, si contraddistingue da sempre per la sua eleganza e la sua discrezione. Ancor più accogliente in quel sorriso che fa parlare la sua bontà d’animo. Indimenticabile, naturalmente, la sua partecipazione nell’ultimo film di Massimo Troisi, Il postino, girato proprio a Malfa.
Il ricordo più dolce di Massimo?
Una persona estremamente paziente. Io ero abbastanza inesperta e lui ebbe la pazienza di insegnarmi a stare davanti alla macchina da presa. E poi, nonostante la malattia si fosse aggravata, non si lamentava mai di nulla. Ripeteva sempre scherzandoci sopra: ‘Quando c’è la salute c’è tutto’.
Essere in buona salute ci permette la felicità. Bernardt Russell aggiungeva che è più difficile che un uomo felice si ammali. Che rapporto c’è tra felicità e salute?
La possibilità di curarsi e stare bene dipende solo da noi. La salute viene spesso sottovalutata. Il Covid ci ha fatto tornare coi piedi per terra facendoci capire quali siano le priorità della vita. Si corre continuamente, lasciamo che i potenti prevarichino sulla correttezza e alla fine il business prevale anche sulla salute delle persone. Va tutto bene finché si sta bene. Quando però come in questo caso viviamo un’emergenza, comprendiamo i veri pericoli che ci sono. Vogliamo sempre andare su Marte e poi ci dimentichiamo della nostra vita sulla Terra. Prima di cercare un altro Pianeta, migliorerei questo in cui viviamo!
Quanto è felice oggi Mariagrazia Cucinotta?
Sono strafelice. A casa stiamo tutti bene, e questo mi basta per essere già felicissima.
C’è un film che rifaresti magari per un clima particolarmente sereno e armonioso sul set?
Tutti. Indistintamente.
Il più grande rimpianto?
Posso dire di non avere rimpianti: fino a quando mi sveglio al mattino ho sempre tempo di recuperare ogni cosa.
Sei testimonial della Onlus Vite Senza Paura contro la violenza e gli abusi.
Stiamo cercando di avanzare proposte di legge che possano tutelare le donne in modo più efficace. Ma trattiamo ogni tipo di violenza a 360 gradi: combattiamo la violenza e i pregiudizi, che siano essi contro uomini, donne o bambini, giovani, anziani. Alcune donne quando sono cattive lo sono molto più degli uomini.
A che punto è il ruolo della donna nello spettacolo, di cui si parla sempre moltissimo?
Non penso ci sia davvero un problema legato a questo. A 50 anni non si hanno più i ruoli di quando se ne avevano 20: è giusto così, largo ai giovani. Gli spazi, però, ci sono per tutti. Sono 14 anni che lavoro in Cina, dopo essere stata in America e SudAmerica: mi piace viaggiare, sperimentare. Non sono una che si lamenta non ci siano ruoli: a 50 anni ho debuttato in teatro, sono passata alla regia, ho provato a scrivere. La tecnologia ci consente di essere tutti visibili nella nostra capacità creativa di darci da fare. Certo bisogna darsi una spinta affinché le cose accadano e non aspettare che arrivino.
A gennaio ti sei schierata dalla parte di Amadeus nella polemica sull’ormai famoso passo indietro.
Finché si discutono le persone volgari va bene, ma Amadeus è una persona eccezionale. Per fare notizia si strumentalizza tutto ed è sbagliato, perché ci si dimentica che ci sono di mezzo persone e famiglie. Quando si decide di scherzare va bene, ma se la notizia diventa solo gossip pesante non è accettabile.
Ogni anno sei indicata come papabile ci-conduttrice di Sanremo poi non ti vediamo mai. Ma tu lo faresti Sanremo 2021 o ti cancelliamo dalla lista delle candidate?
Lo dicono sempre poi alla fine non ci sono mai. Io amo Sanremo ma sinceramente preferisco stare a guardarmelo da casa.
Massimiliano Beneggi