Straordinario imitatore, con una potenza vocale impressionante. Tanto che può permettersi di imitare Ultimo e Baglioni raggiungendo come loro note altissime.
Vincitore delle ultime due edizioni di Tale e Quale Show, Antonio Mezzancella pochi giorni fa ha debuttato con il suo nuovo singolo, Effetto Maya.
Una canzone frizzante, ironica e ballabile che arriva alla fine di una estate decisamente strana ma comunque sempre colorata dalla musica. L’imitatore ha deciso così di sorprendere tutti con un brano in cui finalmente canta solo con la sua voce. Il risultato è straordinariamente coinvolgente, la canzone si rivela una delle migliori dell’estate 2020. Ritmi tribali su un elenco di limitazioni a cui ci ha costretti il lockdown. E nell’estate dall’atmosfera apocalittica, ecco arrivare così il singolo che potrebbe segnare una svolta decisiva nella carriera di Antonio. È lui stesso a raccontarci questa nuova esperienza.
Antonio si è parlato a lungo del lockdown come di una possibilità di rinnovamento. Effetto Maya rappresenta quindi un nuovo percorso importante per te?
Sicuramente quando ci adattiamo alle circostanze e agli eventi possiamo fare emergere qualcosa di nuovo. Io l’ho fatto continuando nella mia passione dell’imitazione e del canto. Essendo stata limitata la possibilità di fare i live ho pensato di sfruttare il tempo così. Ho cercato di trasmettere le emozioni e ho raccontato quanto sarebbe accaduto quest’estate.
Come mai la scelta di fare un brano estivo a fine estate?
Secondo me quest’anno l’estate finirà praticamente a ottobre essendo iniziata più tardi. Sembrava dovesse finire presto questa situazione e invece non finisce mai…Volevo stupire chi riceve il brano e si domanda come mai arrivi proprio ora. Sono consapevole che a inizio stagione ci sarebbe potuto essere un maggior successo, ma a volte si fanno le cose per un piacere e una sfida personale.
Quale è stata la più grande limitazione a cui ci hanno costretti?
Siamo abituati a parlare con tutti, toccare tutto, uscire quando e dove si vuole. Un’infinità di cose sono mancate, le possiamo riassumere in una parola: libertà. È mancata persino la libertà di lavorare…
A Ferragosto eri a Cattolica nel tuo unico live dopo il lockdown. Quale sarà il futuro dello spettacolo? Non si potranno fare spettacoli all’aperto per sempre…
No, certo. Ho fatto una sola data un po’ per scelta mia e un po’ per impreparazione dei vari comuni e delle organizzazioni di fronte a questa situazione. È stato meglio aspettare e non rischiare. Lo spettacolo in realtà non è ancora ripartito: speriamo passi tutto in fretta sennò i teatri rimarranno chiusi e quelli che apriranno dovranno ospitare artisti abituati a platee più ampie…
Sul palcoscenico non sei mai da solo: c’è più di un personaggio. C’è stata qualche ispirazione in Effetto Maya?
Ho sempre le mie ispirazioni in quello che vivo, sento in radio e vedo in televisione. C’era bisogno di raccontare quello che accade in modo ironico e persino scaramantico. Per quello che riguarda il canto, però, se uso la mia voce non mi ispiro a nessuno: cerco anzi una mia vocalità naturale senza fare sforzi di testa, in modo che esca la mia voce senza somigliare a quella di nessun altro. Poi se sento che assomiglia a quella Baglioni la modifico un po’ per deformazione personale.
Stai facendolo un pensiero a Sanremo 2021?
Se Amadeus mi chiamasse potrei pensarci molto volentieri. Mi piace cantare e suonare: la musica è una mia passione rimasta in sordina per parecchio tempo. Ora che avevo tempo ho potuto tirare fuori nuovamente il mio amore per il canto. Quindi perché no? Magari arriverà anche Sanremo…
Massimiliano Beneggi