Ce lo eravamo detti. La presenza di Fausto Leali al Gf Vip rischiava di diventare un boomerang. Così è stato. D’altra parte quando il Vip è Vip per davvero, con una carriera costruita sul talento e non sui pettegolezzi, ogni situazione che possa metterne in crisi la reputazione aiuta a fare crescere l’audience.
Così il programma di Alfonso Signorini ancora una volta non perde l’occasione per provare a trasformarsi da trasmissione trash in lezione educativa moralistica.
Il cantante, noto anche con il soprannome Negro bianco in omaggio alla sua voce da interprete blues nonché interprete di Angeli negri, si trova al centro di una polemica con Enock, alias Balotelli jr. Leali infatti, già nel mirino per aver detto che Mussolini ha fatto anche cose buone, ha definito ‘negro’ il fratello di Balotelli. E giù allora con una lezione di morale contro il presunto razzismo di Fausto Leali. Persona educata che diventa presto silenzioso bersaglio di una televisione dove vige la chiacchiera da bar.
Interviene in diretta anche il professore di filosofia morale. Mario Balotelli, calciatore svincolato per saputi atteggiamenti di correttezza dentro e fuori dal campo,si scaglia contro Leali. Non perché abbia fatto uno scivolone (che nessun italiano madrelingua può definire tale peraltro), ma perché il cantante sarebbe ‘un ignorante’. Come a dire: ‘Non hai colpe, compatisco la tua mancanza di cultura’.
Risultato: Leali squalificato dal GF Vip.
Eppure il dizionario italiano parla chiaro: la parola ‘negro’, se non detta con toni e intenzioni di insulto, definisce gli indigeni provenienti dall’Africa a sud del Sahara. Se Leali viene squalificato, allora bisogna smettere di cantare il testo de I Watussi, che parla esplicitamente di altissimi negri. Non si potrà più trasmettere il film Nessuno mi può giudicare in cui compare lo stesso Fausto in un cameo, e Raul Bova diverte con la battuta: ‘Lo chiamano Negro bianco…indovina perché?’, riferendosi a doti fisiche nascoste.
A questo punto è cosa certa: il Grande Fratello Vip si conferma programma ben lontano dalla cultura. Una trasmissione che si esplicita come un’opportunità di visibilità e martirio per due fratelli come i Balotelli. Noti per risse e insulti.
Forse è andata bene così a Fausto: uscendo di scena dopo solo una settimana, si è evitato la permanenza in un programma che non lo merita. La sua persona, prima ancora che il suo essere artista, non può essere umiliata in questo modo meschino. La sua carriera, infarcita di meravigliosi successi, non deve essere confusa con l’ennesimo trash televisivo. La fine della bella tv è segnata: il Negro bianco squalificato per aver detto negro. Mai destino sarebbe potuto essere più maldestro e contraddittorio.
Massimiliano Beneggi