È in scena Samusà al Teatro Lirico Giorgio Gaber fino a domenica 13 febbraio, il nuovo spettacolo di Virginia Raffaele. Ecco la nostra recensione.

IL CAST

Virginia Raffaele. Regia di Federico Tiezzi

LA TRAMA

Virginia, figlia di un giostraio, nonché nipote dei fondatori del LunEur, ci porta con lei nel giro più incredibile e fantasioso che possa esistere: quello della sua vita. Quante realtà si possono vivere in un luogo di divertimento e di svago per il pubblico, nonché di lavoro per tutti quelli che vi operano! Il lunapark è allestito da personalità tanto piene di energia quanto particolari (con nomi altrettanto strani) abituate a fare propria l’arte dell’ arrangiarsi. Personaggi che dialogano con uno slang tutto loro. È proprio partendo da questo (Samusà significa “fare silenzio”) che la dritta (così si chiamano tra di loro i “giostrai”, mentre i clienti sono i “contrasti”) Virginia racconta la sua vita chiedendo attenzione al pubblico. Un’esistenza circondata da tante storie e innumerevoli sogni, tutte da ricordare come se fosse ieri. Così, in un gioco del destino, tutto lo spettacolo ruota intorno alle emozioni e alle sensazioni delle giostre e delle carabine del tiro a bersaglio. In mezzo, non mancano una Patty Pravo che ama divertirsi, una cantante lirica che non ricorda le parole dell’opera, una straordinaria ballerina perfettamente sincronizzata con suoni robotici. Tante voci in una unica artista, in grado di creare numerosi dialoghi in un monologo. Se si ascolta chiudendo gli occhi, si ha la percezione di avere sul palcoscenico nello stesso istante Sabrina Ferilli, Belen Rodriguez, Giorgia Meloni, Ornella Vanoni e Carla Fracci. Tutti, in fondo, giochiamo in questo immenso lunapark della vita.

LA MORALE

Ciascuno di noi ha le sue qualità e peculiarità, per cui vale la pena ascoltare tutti. Nessuno merita la solitudine, che troppo spesso non notiamo indaffarati come siamo dalle nostre faccende. Sono tre i personaggi chiave che regalano gli spunti principali. Una ragazzina estremamente ingenua e sfortunata che, emarginata da tutti, non viene festeggiata da nessuno nel giorno del suo compleanno. Una signora anziana, costretta a stare a letto, si contenta di prendere in giro la sua amica immaginaria al telefono. Una ragazza che, non volendo ammettere le proprie responsabilità, sostiene ogni tesi complottistica per prendersela con chiunque. Ecco, la solitudine crea tutto questo, facendoci essere ancora più isolati in un mondo destinato a piacerci solo se troviamo la voglia di salire sulla giostra per divertirci.

IL COMMENTO

Tante risate in un’ora e mezzo di spettacolo, ma anche spunti di riflessione senza troppe pretese per chi ama la capacità del teatro di raccontare storie senza mai essere banale.

IL TOP

Sembrerebbe scontato dire chi sia il top di un one woman show, ma qui stiamo parlando davvero del top in assoluto dello spettacolo. Virginia Raffaele ha talmente tanti talenti da lasciare ogni volta a bocca aperta. Canta, recita, balla, fa ridere, commuove, sa intrattenere per ore con imitazioni senza fermarsi un momento. E fa tutto in modo eccellente. L’arte è un dono e questo show lo dimostra ampiamente, partendo proprio dalla storia della stessa Virginia. Nessuna come lei, in grado di mettere in difficoltà il pubblico nella scelta tra una risata e un pianto quando omaggia Monica Vitti e Carla Fracci, a cui continua a dedicare una imitazione straordinaria.

LA SORPRESA

L’atmosfera del lunapark è autenticata da una scenografia che inizia in modo essenziale per poi portare vere e proprie ruote e giostre sul palcoscenico. In scena anche tre saltimbanco giocolieri che animano la serata durante i cambi d’abito (rapidissimi) della protagonista. Spettacolo assoluto.

Massimiliano Beneggi