Non solo Rai, la tv di oggi si paga tutta!

Vi ricordate quando la gente si lamentava del canone Rai, nonché di una tassa sulla televisione? Sì, ve lo ricordate senz’altro perché in quel gruppo di persone ci siamo stati tutti. Anzi, forse ci siamo ancora, perché quel canone Rai proprio non riescono a farcelo digerire.

Un’imposizione non voluta, per vedere tutto quello che, al contrario, Mediaset ci propone gratuitamente. È sempre stato il Biscione il maggior avversario del servizio pubblico, capace di contraddistinguersi per l’assenza di qualunque rata imponibile a favore di tanti sponsor.

Oggi i canali sono aumentati a dismisura, eppure, pur non parlando più di tripolio televisivo, sono ancora solo Mediaset e La7 le maggiori emittenti gratuite. Per tutto il resto, abbiamo imparato che, tanto o poco che sia, una cifra si deve pagare se vogliamo vedere qualcosa di alternativo.

I programmi di punta della tv italiana, fatto salvo qualche rara eccezione come lo show di Michelle Hunziker (forse da annoverarsi più come evento che come semplice trasmissione), sono su canali a pagamento.

Tanto o poco che sia la cifra, si deve aprire il portafogli per guardare Lol, il programma del nuovo social cabaret, quello che fa divertire perché i comici non possono ridere delle battute dei colleghi. A onor del vero, in qualche caso, ci si chiede anche perché mai dovrebbero cadere in quella trappola solo a vedere un coinquilino vestito da supereroe un’altra tirare fuori una carta e dire “Scopa!”. Probabilmente abbiamo pensato un po’ tutti, almeno una volta, che se fossimo presenti in quel gioco vinceremmo a mani basse. Eppure è un divertimento ormai indiscusso da sempre: se ci dicono che non dobbiamo ridere, lo facciamo. Vuoi il gusto del proibito, vuoi perché dopo sei ore di convivenza con questa regola cederebbe anche il più impassibile degli spettatori. E così il successo di Lol si conferma per la seconda stagione, con il Mago Forest, Virginia Raffaele e Corrado Guzzanti attesissimi su tutti. E, purtroppo, ancora con Fedez in cabina di regia in veste di arbitro insieme a Frank Matano. La tv non richiede più che ciascuno sappia fare il suo mestiere, così se i comici oltre a far ridere ora devono essere pubblico delle gag dei colleghi, anche i presentatori non devono più essere i Pippo Baudo di turno. Oggi si può anche non saper fare il proprio lavoro, passando per simpatici più che pesci fuor d’acqua. Sorbiamoci quindi Fedez, ma si sappia che lo stiamo facendo pagando.

Così come continuiamo a pagare per le innumerevoli serie tv di Netflix, per i film visti e rivisti della Disney, per guardare Italia’s got talent (un tempo sulla tv gratuita), X-Factor, Masterchef e tutti quei programmi considerati “cult”. Non siamo legalmente costretti a quei canoni, come avviene con quello della Rai. Socialmente, però, lo siamo. Se vogliamo essere aggiornati sull’ attualità televisiva, siamo comunque obbligati a fare questi acquisti. Alzi la mano chi non è abbonato ad almeno una di quelle piattaforme, senza con questo vederne i programmi tutte le sere. Nell’era dei tanti canali, cambiamo ogni sera. Intanto paghiamo tasse su tasse (o se preferite, visto che non tutto è statale, canoni su canoni) senza saperlo, perlomeno senza accorgerci. Anche quando siamo costretti all’acquisto di televisioni di nuove generazioni, se non vogliamo uno schermo oscurato. Curioso, vero? Naturalmente ci sono gli escamotage: si potrebbe aspettare di vedere le repliche sui canali gratuiti. Certo, se vivessimo in un mondo dove nessuno parla di quei programmi anticipandoci così i vincitori e i finali delle serie.

Non si scappa, oggi come oggi non si paga solo il teatro, anche la tv più cool. Sebbene niente continui a essere più cool delle lamentele sul canone Rai (che, perlomeno, ci garantisce una certa informazione e fiction di provata cultura).

Tante le trasmissioni che passano da canali generalisti a quelle piattaforme. La beffa vera, però, sta in quel che ereditiamo da queste. Sì perché il Grande Fratello 24h, una volta, si poteva vedere solo su Telepiù. Oggi è gratuito su La5. Che affare. Che scoraggiamento. Così anche sulla tv gratuita stiamo pagando il prezzo di aver rinunciato alle scuole di teatro e alle gavette: è la spesa peggiore che potessimo fare.

Ridateci immediatamente Pippo Baudo (uno che piuttosto che apparire in tv tanto per farlo, ha rifiutato i tantissimi inviti di Signorini al Grande Fratello, giusto per dire..).

Massimiliano Beneggi

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