Marco Bazzoni, per tutti BAZ sin dagli esordi di Colorado, da diversi anni non è più solo un cabarettista. La sua passione per la musica è ormai nota da tempo. Tanto da avergli permesso di debuttare nel teatro del musical nel 2011 con Alice nel paese delle meraviglie e poi con un album nel 2013, nei panni del suo personaggio Gianni Cyano. Ora torna a teatro, con uno spettacolo tutto nuovo che sta riscuotendo un grandissimo successo: Sette spose per sette fratelli, al fianco di Diana Del Bufalo. Da giovedì 10 marzo al 27 marzo sarà al Teatro Repower di Milano. Ci racconta così come verrà proposto il musical, tratto dalla celebre pellicola del 1954.

Cosa ci dobbiamo aspettare da Sette spose per sette fratelli?
Uno spettacolo diverso dal solito. Si balla e si canta, ma c’è anche molto recitato: si ride tanto, il pubblico si divertirà sicuramente.
In cosa ti somiglia Adamo?
Lui è un rozzo di campagna, io sono un rozzo di Sardegna! Per tanti versi siamo simili, anch’io vado fino in fondo quando voglio qualcosa. Ecco, ovviamente non conquisterei mai una donna portandola via con quella foga quasi violenta!

Però alla fine anche in questa commedia la morale è che l’amore è più forte di tutto, anche della violenza. Lo possiamo prendere come un monito da adottare?
La speranza è quella. Il momento che stiamo vivendo è drammatico, quindi il messaggio potrebbe essere in questo senso ancor più significativo.
Un altro tema importante è quello di una società che si ferma spesso alle apparenze. Si rivela una commedia attuale insomma.
Viviamo effettivamente in un mondo sempre più apparente, dove si fatica a poter apprezzare la verità. Pero, nonostante sia stato tutto reso più moderno, la commedia non è così attuale. Sono cambiati tanti modi di interpretare la vita e la società, rispetto all’epoca in cui fu lanciato il film.
La scena che ti diverte di più recitare?
Quella della prima notte di nozze, quando Adamo prende in braccio Milly sulla porta e lei, vedendo il disordine, si accorge che dovrà prendersi cura di tutti gli altri fratelli.
Il tuo rapporto con Diana Del Bufalo?
Era nel destino che dovessimo lavorare insieme. Già nel 2008 presentavo un laboratorio di cabaret e c’era anche lei. Quel progetto purtroppo si fermò a un appuntamento pilota, senza concretizzarsi. Poi ci siamo ritrovati a Colorado e ora la storia si ripete. Siamo sicuramente amici prima che colleghi e questo aiuta tantissimo sul palcoscenico. Anzi, ora è anche mia moglie con questo spettacolo!
Se la tua vita fosse una canzone quale sarebbe?
Sicuramente una canzone di Guccini, a metà tra la protesta e l’impegno sociale. Quasi rivoluzionario.
Massimiliano Beneggi