Oggi, 5 ottobre, e domani, al Teatro Oscar di Milano (via Lattanzio) alle 20.30, Giacomo Poretti sarà di nuovo protagonista col suo Per fare un’anima.
Scritto e interpretato da Giacomo Poretti, questo monologo raccoglie divagazioni e provocazioni su un ‘organo’ che i moderni manuali di anatomia non contemplano, ma di cui da millenni gli uomini di ogni latitudine hanno parlato: quando si sviluppa l’anima in un essere vivente? Esiste realmente o è solo una chimera, un desiderio? Oppure è così infinitesimale che non la si vede nemmeno con il più grande scompositore di particelle? E alla fine, anche se la scovassimo, l’anima a che serve? Cosa ce ne facciamo? O meglio, cosa vorrebbe farne lei di noi?

Sempre al Teatro Oscar, il 7 e l’8 ottobre alle 20.30 Poretti porterà in scena Chiedimi se sono di turno.
In ospedale si entra solo per tre motivi: se uno è ammalato, se si va a trovare un ammalato, oppure, se sei particolarmente sfortunato, se ci devi lavorare. Il protagonista di questo monologo aveva immaginato per sé un avvenire radioso come calciatore, come astronauta o avvocato di grido; ma la sorte è a volte sorprendente, talvolta bizzarra, e quasi sempre misteriosa, e così mentre sta per ricevere il pallone d’oro, aprendo gli occhi si ritrova nelle proprie mani una scopa di saggina.
Partito dai bagni finirà sulla scrivania del Capo sala, dopo un vorticoso viaggio per tutti i reparti dell’ospedale, attraverso letti da rifare, suore, dottori, malati veri e immaginari, speranze di guarigione e diagnosi che spengono i sorrisi, sempre con due amici fidati: la scopa di saggina e il pappagallo.
Il pappagallo è lo strumento detestato da tutti in ospedale, chi lo deve usare, chi lo deve pulire, il Primario non lo vuole vedere, i parenti lo vogliono occultare. Ma attraverso il pappagallo passa tutta l’umanità, tutta la delicatezza, tutta la vergogna e il rispetto di quando si ha bisogno d’aiuto e di qualcuno che tenga compagnia alla nostra fragilità.
Comunicato stampa ufficiale