LA STANGATA DELLA SETTIMANA

C’è una conduttrice, su La7, che meriterebbe più attenzione. Conduceva addirittura in prima serata sulla Rai, dopo una lunga gavetta che l’ha portata a crescere e a farsi amare sempre di più per la sua genuinità. Era corteggiata anche da Mediaset, che certamente le avrebbe offerto ascolti di un certo tipo. Invece ha accettato la sfida di trasferirsi a La7, dove è stata confinata a una trasmissione che non può fare più strada di quella ottenuta fin qui. Almeno per ora. Stiamo parlando di Caterina Balivo, al timone del game Lingo.

Approdata quest’anno alla rete di Cairo, la presentatrice napoletana su trova ogni sera a usare un’enfasi eccezionale per questa trasmissione che continua a non convincere l’Auditel. Coraggiosa la scelta di La7 di inserire un nuovo game, nell’orario in cui vanno in onda Reazione a catena è Caduta libera. Programmi ormai assodati, che hanno probabilmente anche un po’ stancato dopo tanti anni ma mantengono una loro peculiarità: raggiungono stabilmente il 20% di share. Lingo, invece, arriva costantemente sotto l’1%. Numeri impietosi, che nella tv di oggi autorizzano a immaginare una chiusura anticipata (al momento è solo sospeso per dare spazio a Enrico Mentana che racconterà la formazione del nuovo governo, in teoria riprenderà a breve).

La colpa non è solo di una concorrenza così forte, ma anche di chi non ha pensato a contrastarla con qualcosa di nuovo. Lingo è quanto di più riciclato ci possa essere. Anzitutto si tratta di un game già andato in onda con lo stesso titolo trent’anni fa (conduceva Tiberio Timperi) e ripristinato nella scorsa stagione con un altro titolo (al timone c’era Giancarlo Magalli e il programma si chiamava Una parola di troppo). Su questo si potrebbe pure soprassedere, benché lo share non avesse brillato nemmeno per l’ex conduttore de I fatti vostri (dopo quella esperienza rimasto ingiustamente disoccupato). È ancor più fastidiosa, però, la mancanza di originalità degli autori se si pensa che Lingo mette alla prova i concorrenti, facendo loro indovinare delle parole nascoste di cui si conoscono una definizione e il numero di lettere. Tutto in pochi secondi: occorrono rapidità e un pizzico di fortuna. Praticamente quello che già fanno le trasmissioni concorrenti (Caduta libera richiede perlomeno un po’ più di cultura, avvicinandosi ai quiz di una volta).

L’abbiamo chiamato gioco dell’ impiccato, Scarabeo, Paroliamo, lo ritroviamo in ogni cruciverba: lo schema è sempre quello. Per un’Italia che disconosce la sua bellissima lingua, queste trasmissioni potrebbero essere anche uno stimolo, tuttavia così è davvero troppo. Sarebbe anche ora di far spremere le meningi agli autori e creare qualcosa di nuovo: non basta la presenza di un esperto linguista in studio, che non si capisce se voglia essere altamente colto o anche un po’ comico.

La stessa Balivo non sembra potersi esprimere al 100%, perché con quel tipo di domande si approcciano già Scotti e Liorni. Caterina di personalità ne ha da vendere, e conferma di essere anche il personaggio giusto per un preserale (tra l’altro, lei è la prima donna a condurre un quiz in questa fascia oraria). È brava, spigliata, sicura, empatica persino quando sbaglia completamente il nome di una concorrente chiamandola Pirla e si corregge subito con una simpatia che non si può non perdonare. E poi ha una qualità che si può riconoscere a pochi in tv: sa non prendersi troppo sul serio, pur affrontando molto seriamente il suo lavoro. Non c’è bisogno di far credere che si sta facendo la mappatura del genoma, per presentare un gioco di abilità.

Purtroppo, però, anche la Balivo è in balia di un game trito e ritrito, che deve esaltare per contratto ma che avrebbe bisogno di grandi cambiamenti per essere avvincente in questo momento. Unico lato positivo, la durata limitata del gioco, che di per sé aiuterebbe a non stancare il pubblico. Peccato che la gente a casa a guardare la trasmissione sia davvero poca e, quindi, se un programma fa flop ne va di mezzo anche la sua conduttrice. La7 ci pensi sopra: chiuda Lingo e apra un nuovo quiz, sempre condotto da Caterina Balivo. La strada è quella giusta, la persona alla guida anche: è la macchina che va cambiata. Altrimenti rischia di affondare ingiustamente anche la sua conduttrice, etichettata da un programma sbagliato.

Massimiliano Beneggi