Mondiali, la Rai sbaglia proprio tutto: niente Adani in finale

Niente da fare, la Rai non riesce proprio a valorizzare i Mondiali che tanto ha voluto integralmente nella sua programmazione. Ci siamo già spesi sulla pochezza di contenuti della Bobo Tv, abbiamo parlato anche dell’inadeguatezza di Il circolo dei Mondiali. Ora ci tocca di nuovo ammonire il servizio pubblico per le sue telecronache.

L’entusiasmo dei commenti calcistici di casa Rai non è mai stato alle stelle, diciamocelo pure. Impeccabili Martellini e Pizzul, che con il loro linguaggio forbito hanno sempre regalato professionalità ai tifosi che seguivano le partite. Ineccepibili Civoli, Cerqueti, Nesti. Ma da quando le televisioni private hanno lanciato le cronache frizzanti di Longhi, Piccinini, Compagnoni, Caressa, giusto per fare qualche nome, qualunque commento del servizio pubblico è sempre apparso come noioso, dormiente. Persino stantio. Al punto che il momento più appassionante, in certi anni, era diventato il dopo partita, quando le domande scomode di Varriale e Faiella innescavano una sicura e spesso inutile polemica con gli allenatori. Di conseguenza qualche miglioramento c’è stato anche in Rai, dove però la liturgia istituzionale non è mai stata debellata. Commenti tiepidi, senza emozione, con seconde voci utili solo a non far sentire un unico cronista per tutti i 90’. Anche loro, tuttavia, mai davvero eccitanti a parte rare eccezioni (Fabio Capello il migliore, durato troppo poco, quasi lo stesso tempo di Trapattoni che invece, non ha mai brillato per capacità oratoria e fu messo lì per gratificazione fino al momento in cui non gli scappò una bestemmia).

Questi Mondiali saranno ricordati, tra le altre cose, per le telecronache delle partite dell’Argentina, che hanno visto il commento tecnico di Lele Adani. Il suo tifo smodato per l’Albiceleste e il suo amore per Lionel Messi lo hanno reso un fenomeno anche sul web. Finalmente i social si sono accorti delle telecronache di casa Rai. Commenti ai limiti del trash, ha detto qualcuno. La verità è solo che su Raiuno non si è abituati ad assistere a certe espressioni coinvolgenti. Adani parla un castigliano tutto suo, ma lo fa con una convinzione tale per cui si rimane attaccati alla tv dall’inizio alla fine. È uno che non ha mai vinto nulla, quindi nelle sue incursioni sulla Bobo Tv dove pontifica sulla carriera altrui diventa persino fastidioso. Ha però una qualità che gli va riconosciuta: sa parlare l’italiano e contemporaneamente tenere accesa l’attenzione del pubblico anche con una partita a reti bianche. Insomma non roba da poco. E la Rai che fa? Mette a commentare la finale Alberto Rimedio e Antonio Di Gennaro, in quanto “voci ufficiali”. Ma di cosa? Di un Mondiale dove hanno fatto la telecronaca in tantissimi? Ecco un’altra occasione persa dunque: Adani farà (male) ciò che lo rende solo macchietta sulla Bobo Tv, Di Gennaro farà (malissimo) finta di interessarsi a tutte quelle nozioni inutili che dirà Rimedio e su cui Adani ha sempre fatto orecchie da mercante. Intanto noi faremmo (benissimo) a chiedere che ci venga restituita una parte del canone Rai. Chiamatelo Bonus Mondiali: un flop qualitativo così non si era mai visto.

Massimiliano Beneggi