Il debutto di Beruschi a Striscia: lezione per tutti

Ezio Greggio ed Enrico Beruschi insieme a Striscia la Notizia, e chi l’avrebbe mai potuto scommettere? È sembrato a tutti di essere tornati agli anni Ottanta nel rivedere la coppia di Drive In dietro al bancone del tg satirico, dove il Ragionier Beruschi ha sostituito l’influenzato Enzo Iacchetti. Un sogno per i fan della famosa trasmissione, che di fatto ci ha riportati a un’epoca passata come se nulla fosse in realtà cambiato. Greggio è lo spavaldo furbo, Beruschi l’ingenuo dal cuore buono e dallo sguardo perso. Tutto come quarant’anni fa. Al posto delle ragazze fast food ci sono le Veline; non c’è più Has Fidanken ma c’è Lucino in collegamento con Iacchetti; non ci sono più i socialisti su cui fare la satira ma vi sono tantissimi altri politici da pizzicare. Ecco, basta spostare qualche elemento e il gioco è fatto. Chi sapeva fare la televisione anni fa la sa fare anche oggi. Greggio e Beruschi insieme fanno divertire perché non sono a pari livello: si compensano con ruoli ben definiti, proprio come ha sempre voluto la risata dello spettacolo che da sempre vive di spalla e comico. Non si sovrappongono, anche perché a Beruschi servono poche parole per esaltare il pubblico: gli bastano delle smorfie, colorate e altresì eleganti come le cravatte che ama indossare. Sono spumeggianti, non si perdono in inutili risate, sanno davvero fare siparietti. E sono belli da vedere, perché assolutamente in forma, sorridenti, bucano lo schermo. Rappresentano la bella tv, che non cerca la risata nell’offesa di altri ma nell’autoironia.

Nascono dei dubbi: perché Beruschi non ha più fatto nulla su Mediaset, dove anche con Emilio e Sabato al circo era uno dei grandi protagonisti, prima di finire sulle reti minori? E ancora: se Enrico ed Ezio sanno ancora fare ridere dopo tutti questi anni, possiamo finalmente comprendere che la strada intrapresa dai comici arrivati dopo sia quella sbagliata? Altre volte è capitato che i programmi dovessero cercare all’ultimo momento conduttori “ad interim” per coprire qualche puntata. È successo anche a Striscia, dove in certi casi si è notato un disagio dissonante per la smania di voler far ridere a tutti i costi senza esserne capaci. Non è facile entrare in corsa in una trasmissione, sapendo di non essere lì che per poche puntate. Bisogna sapersi comportare un po’ da padroni di casa e un po’ da ospiti allo stesso tempo.

Il ritorno di Beruschi in tv (nonché debutto a Striscia) sia una lezione per tutti: fare dello spettacolo allegro, garbato e spensierato sul piccolo schermo si può ancora. Basta farlo fare a professionisti del mestiere, senza andare costantemente a pescare da mondi privi di gavetta e talento. Solo così eviteremo la tristezza di vedere protagoniste persone che vengono trattate come artisti, ma che artisti non sono. In un mondo in cui nessuno sa rimanere al suo posto, la comicità raffinata dell’umile ragionier Beruschi è il regalo di Natale che potrebbe permettere alla tv di tornare migliore.

Massimiliano Beneggi