Al Teatro Carcano di Milano è in scena, fino al 18 dicembre, A Christmas Carol (produzione Compagnia Bit) di Charles Dickens e riadattato da Melina Pellicano, Stefano Lori e Marco Caselle. Ecco la nostra recensione.

IL CAST
Fabrizio Rizzolo, Marco Caselle, Maurizio Misceo, Salvo Montalto, Stefano Saccotelli, Luisa Trompetto, Noemi Garbo, Jacopo Siccardi, Andrea Zuliani, Isabela Tabarini, Gregorio Cattaneo Della Volta, Riccardo Bodini, Francesca Canova, Sabina Cattaneo Della Volta, Antonino Montalbano, Marianna Bonansone, Silvia Zatti
LA TRAMA
Ebenezer Scrooge è un ricco uomo d’affari che vive a Londra, sopraffatto dalla smania di possedere denaro, ottenuto con anni di lavoro che lo hanno portato a sacrificare praticamente tutta la sua vita privata. La sua idea circa i soldi è che questi non debbano essere condivisi con altri: ai poveri ci devono pensare gli ospedali e lo Stato, mentre chi guadagna onestamente è giusto che tenga per sé tutto quanto. Anche la beneficienza pertanto diventa, secondo lui, uno sperpero. Le ragioni per cui Scrooge ripudia il Natale, tuttavia, sono celate in un segreto più grande, che si può riassumere in uno stato d’animo di solitudine in cui ormai è caduto, specie dopo la morte del socio Marley. Proprio il fantasma di quest’ultimo gli annuncia, la sera della vigilia di Natale, che il suo modo di intendere la vita dovrà cambiare se vorrà evitare di vagare col peso delle catene della sua avarizia per l’eternità. Nella notte, quindi, Scrooge viene accompagnato, nel sogno, da tre Spiriti: quello del Natale passato, del Natale presente e di quello futuro. L’avido uomo riscopre le sue fragilità di quando era ragazzo, nonché gli errori che lo hanno portato a chiudere il suo cuore al mondo Comprende di essere rimasto solo e di aver messo in difficoltà economica il suo dipendente che, guadagnando poco più che una miseria, non ha soldi sufficienti per sfamare tutta la famiglia e far curare il piccolo figlio malato. Tutto sommato, però, quella solitudine è unicamente in fondo al suo cuore, perché di persone pronte a far festa con lui ce ne sarebbero. A cominciare da suo nipote, figlio della generosa sorella morta precocemente…
LA MORALE
Tutti possiamo cambiare, purché lasciamo dialogare il nostro cuore con quello degli altri. Per questo, il Natale rappresenta ogni anno la più grande occasione per migliorarci e scoprire lati estremamente sorprendenti della nostra bontà d’animo. Siamo noi stessi artefici del nostro destino e le festività sono una possibilità in più per scoprire cosa possiamo fare per evitare sventure. Il passato (poetico e nostalgico), ormai, non si può cambiare, ma in compenso, nell’immediato presente (godereccio), abbiamo a disposizione le carte per far svoltare completamente il futuro (senza un volto definito) anche quando questo sembrerebbe segnato. Ancor più meraviglioso è il fatto che la generosità, se insiste, sa diventare molto più forte di qualunque egoismo.
IL COMMENTO
Quello che nacque come romanzo di critica sociale nel 1843 dalla penna di Charles Dickens, ancora oggi continua a commuovere in tutte le sue versioni. La storia più di ogni altra racconta con straordinaria sintesi il curioso duplice significato della parola “spirito”. Ancora una volta viene messa in scena dalla Compagnia Bit, che alterna perfettamente momenti di prosa a lunghe canzoni, facendo dello spettacolo un vero e proprio musical. Efficaci utilizzi di luci ed effetti speciali (di Alessandro Marrazzo), rendono possibili repentini cambi di scena, creando un’atmosfera magica applauditissima da adulti e bambini che riempiono il teatro. Bellissime le scenografie, sognanti le musiche di Stefano Lori e Marco Caselle, interpretate con un coinvolgimento sorprendente da oltre 20 elementi. Questa versione di A Christmas Carol è assolutamente fedele al romanzo, facendo scoprire dettagli che troppo spesso sono stati omessi dalle narrazioni cinematografiche, anche quelle più recenti. Uno spettacolo da non perdere, che consente di vivere il teatro con tutta la famiglia, per una volta anche in orari serali. A Natale si può fare uno strappo alla regola e andare a dormire un po’ più tardi…
IL TOP
Fabrizio Rizzolo è perfetto: bellissimo ascoltarlo cantare, divertente nelle sue smorfie e in quei movimenti costantemente accompagnati da una gobba che il peso dell’egoismo di Scrooge deve sostenere. Quando, però, il ricco signore si risveglia, ecco che sembra diventare più leggero anche il suo corpo insieme all’anima. Rizzolo è attento a far trasparire questi dettagli, facendo commuovere non poco. Di fatto è lui l’unico vero protagonista di una storia, dove tutto il resto della compagnia ha uguale importanza nell’esprimere un corale “Buon Natale”, che soggiace dall’inizio alla fine della serata.
LA SORPRESA
Se la regia di Melina Pellicano sa sorprendere con approfondimenti psicologici sul passato di Scrooge, che raramente vengono sfiorati da altre produzioni, è altresì vero che l’intera compagnia Bit sa rendere perfettamente l’atmosfera di questo racconto. Malinconia e allegria si alternano, infatti, lasciando spazio talvolta a momenti particolarmente tetri e talvolta a colori che lasceranno una grande serenità nel pubblico, oltre alla sensazione che questa storia è sempre più intramontabile. Lo spettacolo sarà a Genova dal 22 al 25 dicembre, quindi a Bologna il 31 dicembre e il 1 gennaio.