Torna in scena stasera, per la settimana della Memoria 2023, “Anna, Diario figlio della Shoah”, lo spettacolo teatrale di danza e prosa, ideato dal coreografo Tony Lofaro, che ne ha firmato la regia e coreografia.
“Anna” ha debuttato al Teatro Fumagalli di Cantù (Co) il 26 e 27 gennaio, quindi ha fatto tappa al Teatro Giacosa di Ivrea (To) il 28 gennaio e terminerà stasera il suo minitour nel prestigioso Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano.
Lofaro ha voluto fortemente celebrare i suoi venticinque anni di carriera con “Anna”, venticinque anni di passione per la danza, onorati dalla messa in scena oggi di questo spettacolo, significativo dal punto di vista artistico, storico e sociale.
Colisseum ha condiviso l’esigenza di dare corpo e vita alla parte sociale e valoriale del progetto, inserendolo nell’ambito della quarta edizione dell’“Arbeit macht frei, per non dimenticare” di Franco Campanella, vicepresidente della Cooperativa.
Lo scopo è quello di sensibilizzare quanto più possibile le nuove generazioni, con una rappresentazione attualizzata di uno dei nostri periodi storici più bui, in cui la danza trova la sua espressione più grande, divenendo intensa e persuasiva.
Lo spettacolo è nato e cresciuto in nome del ricordo e della memoria. La messa in scena, in un atto unico, unisce musica, danza e prosa in un viaggio che ci accompagna partendo dai giorni di prigionia nel nascondiglio della famiglia Frank sino ai campi di sterminio nazisti; si snoda così uno spettacolo suggestivo, emozionante, struggente, in un allestimento di forte impatto visivo ed emozionale, con una colonna sonora dal taglio cinematografico.

A seguito della salita al potere di Hitler e in un crescente clima antisemita, Otto Frank, il padre di Anna, decide di trasferire l’intera famiglia nel 1942 in un nascondiglio di Amsterdam, dove trascorrono la vita con altre quattro persone, in fuga dalla persecuzione nazista e lontano dalle restrizioni che giorno dopo giorno si fanno più dure e severe, sino ai rastrellamenti degli ebrei nella città.
Nel nascondiglio, la famiglia Frank vive la sua vita nella penombra, al riparo dal mondo, in giornate che passano lente, ripetitive, ma senza mai perdere le speranze. È proprio la speranza il motore che accompagna la piccola Anna, che scrive il suo diario colmo di pensieri sulla situazione a quel tempo, alternando emozioni che si susseguono, dalle parole leggere di una giovane ragazza sino a quelle cariche di rabbia e indignazione per il genere umano.
Il 4 agosto del 1944, in seguito alla soffiata di un informatore fatta alla Sicherheitsdienst, la polizia tedesca di Amsterdam, il gruppo viene interrogato, arrestato e deportato nel campo di sterminio di Auschwitz Birkenau.
Da quel momento, dopo il lungo viaggio in treno con altre centinaia di innocenti verso la Polonia, la piccola Anna ed Otto vengono separati e mai più si riabbracceranno; senza la sua Anna Otto vive la sua vita nel campo resistendo alla fatica e agli stenti, sino a riuscire a fuggire grazie alla benevolenza di una guardia nazista.
Scampati agli orrori delle malattie e dell’epilogo delle camere a gas che toccano a migliaia di persone, Otto torna a casa, unico sopravvissuto della famiglia, dove trova Kitty, il diario di Anna. Nulla sarà più come prima per lui, ma la sua piccola tornerà ancora ed ancora nei suoi sogni per molto tempo.
Anna verrà trasferita nel campo di sterminio di Bergen-Belsen emorirà di tifo tra il febbraio e il marzo del 1945.
Comunicato stampa ufficiale