Sabato 4 e domenica 5 marzo, al Teatro San Babila di Milano, è in scena Giorgio Marchesi ne Il fu Mattia Pascal, di Luigi Pirandello. L’attore bergamasco, questa volta, firma anche la regia insieme a Simonetta Solder, in una rivisitazione del capolavoro letterario, concedendo molta ironia al tema dello sdoppiamento di Mattia Pascal con Adriano Meis. Le musiche sono di Raffaele Toninelli.

Foto di Tiziano Ionta

La storia è nota: Pascal riceve dal padre imprenditore un’eredità, che viene dilaniata dalla disonestà dell’amministratore Batta Malagna. Cercando la vendetta, si unisce a Romilda, la nipote di Malagna, che sposerà trovandosi però ingabbiato in una relazione tormentata, con una suocera piuttosto invadente. Pascal si sente umiliato e fugge da tutti. Quando vince una grande somma di denaro alla roulette, scopre per caso su un giornale della sua presunta morte. Ne approfitta per cambiare vita e trasformarsi in Adriano Meis. L’impossibilità di essere riconosciuto come tale all’anagrafe, però, renderà complicatissima anche questa seconda vita.

Come di consueto, Giorgio Marchesi, amatissimo per la verità che sa regalare ad ogni suo personaggio, riesce a interpretare l’animo umano dandogli un volto e una gestualità destinati a rimanere iconici nell’immaginario del pubblico. Questa volta la sfida è doppia: lo fa con un personaggio famosissimo, che conosceremo da angolature diverse dal solito. Ce lo racconta bene in questa intervista.