Manifatture Teatrali Milanesi ripropone questo perfetto e famosissimo dramma borghese di Pirandello, che indaga sul mistero e sull’essenza della vita. Fino al 2 aprile al Teatro Litta di Milano ecco dunque L’uomo dal fiore in bocca, con Francesco Paolo Cosenza e Nicholas De Alcubierre.

Il protagonista di questo atto unico di Luigi Pirandello è un uomo dal destino segnato. Questa condizione personale, fatale e inaspettata, lo spinge a riflettere sul mistero della vita tentando di penetrarne la sua essenza e il suo mistero.

Foto di Alessandro Saletta

Per chi, come lui, sa che la morte è vicina, tutti i particolari e le cose, insignificanti agli occhi degli altri, assumono un valore e una collocazione diversa. L’altro personaggio di questo perfetto e famosissimo dramma borghese di Pirandello è un avventore di un caffè in una ipotetica stazione ferroviaria, dove si svolge tutta la scena.

 

 

Così Antonio Sixty, regista, presenta lo spettacolo: Il teatro ha ancora la possibilità di custodire un mistero. Nella nostra epoca dove tutti chiediamo una spiegazione a tutto cercando disperatamente una conferma nel mondo mediatico, tecnologico e multi-tasking, il teatro ha ancora il pregio di fermare il tempo.

Ciò accade anche nella nostra vita quando un evento drammatico crea una sorta di black-out nel lento scorrere degli avvenimenti costringendoci a riconsiderare con occhi e sentimenti diversi gli accadimenti della vita stessa. Per citare Arturo Schwarz che parla di Magritte, possiamo affermare che “Senza mistero, nulla davvero esiste. Il mistero è ciò che deve esistere affinché la realtà sia possibile”.

Comunicato stampa ufficiale