Toto Cutugno compie 80 anni domani e noi di TeatroeMusicaNews lo stiamo già festeggiando con tre giorni di speciale dedicato a lui. Vogliamo festeggiare in questo caso la sua figura televisiva.

Toto infatti non è solo uno straordinario cantautore, ma anche un eccezionale intrattenitore. Merito della sua capacità di raccontare e ascoltare gli ospiti, con la stessa curiosità del pubblico da casa. Toto potrà stare antipatico a qualche giornalista, ma nessuno potrà mai negare la sua empatia con un pubblico che lo ama e lo ha sempre apprezzato anche nelle trasmissioni che lo hanno visto protagonista.

La prima esperienza televisiva fu Domenica In, nel 1987, al fianco di Lino Banfi. Nel contenitore del fine settimana di Raiuno tornò nel 1992, con Alba Parietti. Ma è soprattutto nel programma dell’ora di pranzo, Piacere Raiuno che Toto Cutugno, per tre stagioni consecutive, espresse la parte migliore di sé sul piccolo schermo. Prima che la rete trasmettesse La signora in giallo a mezzogiorno, il servizio pubblico già guardava all’intrattenimento autentico.

Dal 1989 al 1992, prima con Simona Marchini e Piero Badaloni, quindi con Gigi Sabani, Danila Bonito e infine Elisabetta Gardini, Cutugno occupò sempre la parte musicale della conduzione a tre che prevedeva “chitarra, penna, comicità” (come citava la sigla).

Tante interviste, tanti ospiti musicali (di cui Cutugno sottolineava sempre il grande rapporto di amicizia che lo legava a loro), ma anche tanti giochi nell’immancabile tabellone a cui in quel tempo nessuna trasmissione poteva rinunciare. A volte era un cruciverbone, altre volte dietro alle caselle si nascondevano foto che portavano a dover rispondere a una precisa domanda: il tabellone e le relative vallette erano una certezza della tv. Piacere Raiuno aveva tutto: le sue vallette e ballerine (le Tate di Toto, ma anche le Gigie di Gigi, tra cui c’erano Terry Schiavo e una certa Lorena Bianchetti che poi sarebbe diventata la padrona di casa di tanti programmi importanti su Raiuno) e il tabellone con tanto di gioco. Dietro alle caselle, foto della città che ospitava il programma. Si, perché Piacere Raiuno non aveva uno studio fisso: era itinerante per tutta Italia cambiando di settimana in settimana il teatro che regalava il palcoscenico ai protagonisti del programma. In quel modo, il teatro diventava un uno studio televisivo unendo la cultura all’intrattenimento.

Con Cutugno dunque tante canzoni, risate e aneddoti, ma altrettanta possibilità di raccontare un presente ancora più che mai vivace. Non c’era bisogno di guardare al passato per parlare di bella musica: bastava ospitare i cantanti del momento. A inizio anni ‘90 c’era questa fortuna. Nel cast del programma anche Simona Tagli e il comico Demo Mura. Quel che non tutti sanno è che nella sigla delle prime due edizioni (Piacere Raiuno) il coro era quello dei Piccoli Cantori di Milano, gli stessi che interpretavano le sigle di Cristina D’Avena.

Piacere Raiuno fu un autentico cult della televisione che, come tutti i contenitori, fece scuola aprendo a tanti generi televisivi in voga negli anni ‘90. Dal talk show al varietà musicale, con l’astuzia di comprendere che a quell’ora bisognava anche parlare di cucina per proporre al pubblico un’alternativa valida a Il pranzo è servito, successo di punta di Canale 5. La tv di pranzo, compresa quella poi portata al successo da Antonella a Lerici tempo dopo, deve molto a Piacere Raiuno. Toto ne fu l’artefice principale, anche se per questo non gli viene mai concesso alcun merito.

Massimiliano Beneggi