È tornato in onda da ieri 26 settembre Stasera c’è Cattelan, giunto alla seconda edizione su Raidue. Ribadire che dopo sei stagioni passate a Sky con la stessa trasmissione, Alessandro Cattelan sia stato incapace di costruire qualcosa di nuovo e vincente (l’esperienza flop di Da Grande fu il peggior debutto sulla rete pubblica che si potesse auspicare) è come sparare sulla Croce Rossa. La mancanza di originalità continua a essere una lacuna di tutta la tv, non solo di Cattelan. Tuttavia rimane da capire cosa ci sia di così formidabile in questo programma di Cattelan e nel suo stesso conduttore, per essere riproposti costantemente.

Nella prima puntata Cattelan esordisce con un sarcasmo nei confronti di Belen Rodriguez la quale all’ultimo momento ha rifiutato l’ospitata nella trasmissione, ufficialmente per questioni di salute. Il sapore del risentimento è fortissimo, tanto che il conduttore, dopo aver fatto illazioni mettendo in mezzo la vita privata di Belen (alludendo alla presenza di Fabrizio Corona e Stefano De Martino nel programma andato in onda subito prima) la fa grossa. Trasmette la foto pubblicata dalla showgirl su Instagram la sera prima, ritraente un bicchiere di amaro, e commenta: “Se era un problema che si risolveva con l’alcol poteva venire qui che è il posto giusto”. Uscita abbastanza infelice, considerando che sul servizio pubblico sarebbe bene una volta per tutte sottolineare come l’alcol non risolva alcun problema, ma al massimo li crea. Speriamo si prendano provvedimenti. Quindi parte una serie di domande che “avrebbe posto a Belen” nel caso in cui si fosse presentata. Non ce n’è una che faccia ridere e che risparmi qualche frecciatina all’ospite che avrebbe tanto desiderato per trattarla coi dovuti onori. Il calibro è questo: “Posizione preferita nel tirare il pacco ai miei programmi? È la seconda volta che succede”. Quindi, tentando di farla passare per ignorante: In questo momento in cui i tassi di interesse si alzano così tanto, consigli il tasso fisso o variabile? Così, per parlare di economia”. Cinque minuti di insopportabile astio e forse anche un po’ di bullismo: chissà cosa faceva Alessandro Cattelan a tutte le donne che corteggiava e non ci stavano. Solidarietà a loro.

Il format è quello del David Letterman Show, noto per la sua capacità di essere pungente ma anche informativo nelle questioni. Cattelan riesce a essere indubbiamente fastidioso, ma solo quello: gli ospiti non possono finire una frase senza che il conduttore si sovrapponga con la voce stridula e la sua rapida parlantina. È senza dubbio a suo agio davanti alla telecamera, ma troppo protagonismo non aiuta. Più che preoccuparsi delle risposte, ci tiene a risultare simpatico. A proposito, ma Cattelan cos’è? Un comico, un presentatore, un cantante? Sono vent’anni che siamo senza risposta.

Le interviste, però, sono più o meno interessanti come sempre a seconda degli ospiti. Questi si rivelano preziosi. Anche per la suddetta difficoltà a rispondere a un intervistatore che non permette di finire una frase e lascia interdetti con domande che forse non prevedono nemmeno una risposta precisa: “Hai visto Oppenheimer? Lo hai capito?”. Praticamente parlare con Dario Vergassola è più facile, perlomeno è spassoso. In ogni caso se inviti i protagonisti della musica del momento (ieri sera presenti Annalisa e Tedua) il risultato è comunque generalmente positivo. Almeno se sai gestirli sfruttando la loro forza. Sono personaggi frizzanti, giustamente gasati dal loro successo, quindi molto simpatici e ben disposti alla battuta.

In realtà non accade granché, ma per la seconda serata anche interviste inconcludenti possono andare bene. Annalisa rivela un dettaglio sul suo matrimonio: ha già fatto una litigata pesante col marito sposato due mesi fa. Tedua racconta di essere stato un fan di Trl (trasmissione d’esordio di Cattelan) perché una sua compagna delle elementari lo costringeva a guardarlo per amore del vj. Di informazioni davvero poco, in quanto a provocazioni siamo sulla soglia del nulla.

Unico momento davvero utile , l’intervento dell’avvocato Giulia Leone che risponde a domande di natura giuridica su diverse tematiche. Non conosciamo mai abbastanza né la legge né la lingua italiana, di cui i Codici Civile e Penale sembrano prendersi gioco in ogni articolo: una traduzione in un linguaggio popolare è più che mai formativa.

Cose che avremmo evitato: sentire parlare Cattelan al telefono con la madre dei suoi piedi che puzzano, le gaffe da incompetenti. La puntata è palesemente registrata al pomeriggio come mostrano le immagini in esterna: per un programma intitolato Stasera c’è Cattelan la cosa costituisce un ossimoro non da poco. Infine, dialogando con Tedua a proposito di Gino Paoli, Cattelan scivola su Il cielo in una stanza, che lui avrebbe scoperto solo recentemente essere dedicata a una prostituta (storia che sapevano anche i muri non solo di quella stanza). E aggiunge: “quelli erano gli anni ‘70”, supportato da Tedua. Uno è un cantante, l’altro era in predicato di condurre Sanremo già quattro anni fa. Nessuno dei due sa che Il cielo in una stanza fu pubblicata nel 1960, con tanto di record di settimane in hit parade più che raccontato nel corso dei decenni. Andiamo bene.

Massimiliano Beneggi