È di Leo Gassmann la novità musicale più interessante della settimana. Il nuovo singolo, che dà anche il nome al suo tour pronto a partire il 22 novembre dal Monk di Roma, si intitola Dammi un bacio ja.

La data di uscita del brano di Leo Gassmann non è casuale: la canzone è infatti parte della colonna sonora della serie tv Un professore 2 (in cui recita Alessandro, il padre di Leo), la cui prima puntata era prevista il 16 novembre. Poi le cose sono andate diversamente, quindi ecco che Dammi un bacio ja arriva prima della messa in onda della fiction. La dinamica di coppia raccontata nella canzone e i parallelismi con la storia di Un professore aiuteranno molto al successo: basti ricordare cosa accadde già nella prima serie con la canzone Spazio tempo di Gabbani (la sigla è ancora quella, sebbene il cantautore di Massa avesse lamentato con rammarico di avere escluso un brano inedito dalla colonna sonora per cause imprecisate ma evidentemente dovute a un accordo non raggiunto con Rai e produzione della fiction).

Dammi un bacio ja è un pop ritmato, che Gassmann interpreta con carattere e dando una maturità in più, pur rispecchiando perfettamente la musica melodica dei giovani di oggi. I due protagonisti del brano si ritrovano ancora innamorati dopo tanto tempo: condividono la routine quotidiana, il rapporto si è trasformato, ma l’amore resta eterno. Questo perché i sogni sono sempre intatti come il primo giorno e la voglia di rivivere certe emozioni dei primi tempi, fa già essa stessa battere forte il cuore. Insomma, fondamentale prestarsi costantemente attenzione l’uno con l’altra, senza perdersi. Gassmann ha grinta, personalità e su questi ritmi che uniscono una versione quasi rappata a ritornelli più pop è completamente a suo agio. Gli va dato il merito di proseguire in quello stile che gli appartiene, facendolo diventare sempre più unicamente suo. Insomma, maturo dal punto di vista dei testi ma anche dal punto di vista artistico.

Un po’ come quello che accade agli artisti delle altre due novità musicali di cui parliamo oggi.

C’è infatti anche Ornella Vanoni con Samuele Bersani tra le novità della settimana. La loro canzone si intitola Calma rivoluzionaria: la mano di Bersani si sente tutta, perché il genere è senza dubbio il suo inconfondibile e unico. E soprattutto anche stavolta il cantautore romagnolo riesce a trasmettere una serenità, che in questo caso appare persino tautologica visto il titolo del brano. Inizia la sua amica Ornella, che con quella voce potrebbe cantare qualunque cosa, identificandosi in ogni ritmo e genere musicale. Quindi si inserisce Bersani, creando una magia nell’unione dei due timbri completamente antitetici tra loro.

Calma rivoluzionaria inneggia alla prudenza (descritta come un passo di velluto) anche per tutti i caratteri più incendiari. Gli istinti non possono essere sempre frenati, altrimenti muoiono soffocati, tuttavia devono muoversi nell’attenzione ai dettagli. La fretta, al contrario, rischia di far vincere la rabbia e le emozioni del momento. Insomma, la calma proposta come un atto rivoluzionario in un mondo dove tutti corrono inutilmente. È già rivoluzionario anche solo proporlo e, mano a mano che cresce il brano, la ballad entra sempre più nelle orecchie e nella testa.

Ma tra le novità discografiche non si può non citare Euforia. Il brano di Annalisa è inserito nell’album della cantante ligure uscito due mesi fa, quindi i suoi fan già lo conoscevano (così come da oltre dieci anni ormai sanno bene quanto sia grande il talento di questa artista esplosa definitivamente nell’ultimo anno e mezzo). Da oggi Euforia è in radio ed è di tutti. Proprio tutti, nessuno escluso: vedrete se non vi ritroverete a ballarla anche voi.

Impossibile mantenere la calma rivoluzionaria bersaniana di fronte a questa nuova hit, che a questo punto assegna definitivamente ad Annalisa lo scettro di regina del pop. Si potrà dire che le ultime sei canzoni hanno proposto tutte grosso modo lo stesso genere, ed è vero (ma sono altresì tutte distinguibili tra loro). Si potrà dire che Annalisa è furba, perché nei testi racconta sempre di amori disposti a quella sana follia che appartiene soprattutto ai giovanissimi, assicurandosi un target di fan che si distinguerà sempre nei suoi brani. È vero anche questo, ma d’altra parte il mestiere di un artista è proprio quello di raccontare storie che possano essere della gente. Si potrà dire anche che Annalisa in ogni canzone mette quegli “oh oh” “ah ah” presi di mira (bonariamente) anche dalla Gialappa’s nella parodia. Verissimo: la cantante ha trovato un modo per farci ballare nell’epoca in cui in troppi provano a sfondare con la trap. Vogliamo forse biasimarla per avere inventato degli usi delle vocali, in fondo non troppo diversamente da come si faceva una volta con i vari la la la, na na na o gli eh…di Vasco Rossi? Lei come sempre sa coinvolgere e in questo momento è la numero uno: qualunque cosa faccia non può che andare fortissimo e fa bene a godersi il periodo d’oro (anzi di platino, viste le certificazioni Fimi che ottiene di tanto in tanto).

Insomma Annalisa ha davvero scoperto la chiave per fare passare la musica e soprattutto per farla rimanere nel tempo. Diciamoci la verità: tutti questi successi nell’ultimo anno e mezzo valgono persino più di una vittoria a Sanremo. C’è possibilità di vederla in gara alla prossima edizione, ma ne ha davvero così bisogno? In ogni caso, se ci sarà anche lei sul palco dell’Ariston, stavolta sarà diverso da come accaduto in passato. Questa volta ci arriva da assoluta regina del pop. Ormai la cosa è riconosciuta universalmente.

Massimiliano Beneggi