Settimana prenatalizia con tanti appuntamenti al Teatro Dal Verme di Milano nelle consuete giornate di giovedì e sabato.

Grande attesa per il tradizionale concerto delle feste in programma nella 79a Stagione dei Pomeriggi Musicali 2023/2024 “Strumenti dell’anima” diretto da Pietro Mianiti. In programma valzer e polke della famiglia Strauss, dal Kaiser-Walzer (“Valzer dell’imperatore”) alla Tritsch-Tratsch Polka al celeberrimo An der schönen blauen Donau (“Sul bel Danubio blu”). Tre le occasioni di partecipazione: giovedì 21 alle ore 10 e alle ore 20, quindi sabato 23 dicembre (ore 17).

Il valzer è stato la colonna sonora della Vienna della seconda metà dell’Ottocento, animata dalle pagine di Johann Strauss padre e poi da quelle del figlio omonimo, impregnate di quel desiderio di leggerezza e spensieratezza dell’epoca che poi sarà spazzato via dal “Secolo breve”. Lo “zar di tutte le gambe” – come fu definito Johann Strauss jr su un articolo commemorativo sul periodico “La scena illustrata” del 1899 – scrisse centinaia di pagine conferendo a questo «repertorio la dignità artistica di composizioni sinfoniche degne d’una sala concerto, con ambizioni da musica d’arte. Onnipresente nel celebrare qualsiasi evento pubblico in mezzo secolo di vita viennese, il compositore godette già in vita d’un successo consolidato da tournée internazionali dalla Russia agli Stati Uniti (il 7 maggio 1874 diresse anche a Milano proprio al Teatro Dal Verme) che gli valsero il nomignolo di “re del valzer”.

 

«Apre il programma – scrive Raffaele Mellace nelle note di sala – un autentico capolavoro e incidentalmente la pagina più recente tra quelle proposte all’ascolto: quel Kaiserwalzer presentato il 21 ottobre 1889 a Berlino nella nuova sala da concerto del Königsbau, al tempo del (fatale) abbraccio dell’Austria con la Germania guglielmina (ai due imperatori, Francesco Giuseppe e Guglielmo II, allude il titolo). Pagina monumentale, coniuga genialmente l’ambizione sinfonica della grande occasione, una certa audacia armonica, il carattere pubblico, di cui danno prova l’ampia introduzione a tempo di marcia e l’evidenza del tamburo militare, con il lirismo suadente della melodia principale, dall’allure nobilissima e travolgente. Ha scritto Claudio Magris nel Mito asburgico che in questo valzer “sotto il trascinante abbandono della danza s’annida la malinconia”».

Comunicato stampa ufficiale