Proseguiamo il commento ai testi delle canzoni del Festival di Sanremo 2024 con il brano di Geolier.

Il rapper napoletano, ai primi posti delle classifiche a soli 23 anni, debutta al Festival. Lo fa con una canzone scritta da lui stesso (Emanuele Palumbo) insieme a Paolo Antonacci, Zocca e Simonetta. Il titolo è I p’ me, tu p’ te.

La canzone, completamente in dialetto napoletano, è stata al centro delle polemiche proprio negli ultimi giorni perché alcuni partenopei hanno giudicato il testo “non napoletano”, rivendicando la veracità della propria lingua. Comunque la si voglia mettere, Geolier ha italianizzato (poco) almeno qualche parola per rendere comprensibile il testo, ma in effetti si tratta di una canzone che necessiterebbe di sottotitoli.

I p’ me, tu p’ te parla di una relazione finita dopo poco all’improvviso, perché lui ha capito di non amare lei. I due sono già due estranei tra loro: se anche lui le portasse la luna, lei non sarebbe contenta. L’abbraccio tra i due in realtà appare un modo di intrappolare l’altro più che un gesto tra persone che si amano. Sulla relazione, ormai, cade la pioggia e persino il cielo è triste per entrambi. E’ giusto a questo punto che ciascuno prenda la propria strada.

Quell’ I p’ me, tu p’ te si ripete all’infinito e sarà un tormentone sicuro: quattordici volte in tutto il testo.

Geolier è uno dei favoriti alla vittoria secondo i bookmakers. Una frase interessante del testo: A felicità quan cost si e sord na ponn accatta agg sprecat tiemp a parla nun less pnzat maij ca all’inizij ra storij er gia a fin ra storij p nuij (la felicità quanto costa se i soldi non possono ottenerla, ho sprecato tempo a parlare, non avrei mai pensato che l’inizio della storia fosse già la fine della storia per noi).

Massimiliano Beneggi