Al Teatro Carcano di Milano dal 5 al 7 febbraio in scena La Repubblica – da Platone e Aristofane, Euripide, Eschilo con la regia e drammaturgia di Omar Nedjari.

Uno spettacolo prodotto da Università Statale di Milano in occasione delle celebrazioni del centenario della sua fondazione, in collaborazione con la compagnia Atir e il sostegno del Teatro Carcano, per dare voce e corpo al pensiero del grande filosofo.

Esaltando l’ironia che pervade alcune pagine del testo platonico e giocando con i forti rimandi che risuonano nei testi dei suoi contemporanei, si immagina una commedia moderna, fatta di momenti coreografici, dicanzoni, squarci comici e lirici, dove il conflitto si svolgerà prima di tutto nello spettatore, messo di fronte alla proposta diuna città dai contorni mostruosi che ci affascina con la bellezza della sua inattaccabile logica.

La trama. Socrate, invitato a cena dall’amico Polemarco, si diverte a cercare, assieme agli invitati, l’origine della giustizia.

Stanno giocando e scherzando su cosa sia giusto, su chi sia l’uomo migliore, quando Trasimaco, furibondo, decide di intervenire: “Smettetela di farvi complimenti a vicenda! State farneticando, perché è evidente che il giusto è l’interesse del più forte!”. La furia di Trasimaco genera uno dei dialoghi più interessanti sull’etica e sulla politica.

A differenza dell’opera originale, sulla scena sarà Platone a rispondere alla provocazione di Trasimaco, zittendo Socrate, per rivelare le intenzioni di un autore che ha sempre nascosto le proprie idee nella bocca del maestro.

Platone ci condurrà in un viaggio alla scoperta della sua città ideale, dove, forse, pochi di noi vorrebbero davvero vivere.

Esaltando l’ironia che pervade alcune pagine del testo platonico, mostrando i contrasti interni (lacensura di Omero nei primi libri e la sua esaltazione negli ultimi), giocando coi forti rimandi che risuonano in testi dei suoi contemporanei (Aristofane, Eschilo, Euripide) e dei nostri contemporanei, si immagina una commedia moderna, fatta dimomenti coreografici e sonori, di canzoni, squarci comici e lirici, dove il conflitto si svolgerà prima di tutto nello spettatore, messo difronte alla proposta di una città dai contorni mostruosi che ci affascina con la bellezza della sua inattaccabile logica.